Open Arms. Maraio-Nencini, di Salvini non condividiamo nulla ma socialisti non si associano a processi politici

“Di Salvini non condividiamo nulla, tantomeno i suoi tratti illiberali, il suo antieuropeismo, i metodi spiccioli, la violenza verbale, un populismo che se fosse stato al governo avrebbe provocato danni terribili nella gestione della pandemia. Un politico da combattere senza sconti, ma con armi politiche. Non crediamo nemmeno al suo garantismo peloso, a intermittenza. Il cappio sollevato in aula anni fa era suo, le offese più dure scagliate contro la politica e contro di noi sono state le sue e di certa sinistra, la radicalita’ pericolosa del linguaggio che usa rievoca tempi bui”. Così in una nota congiunta Enzo Maraio e Riccardo Nendini.  “E però, siccome i socialisti non spianano il dito accusatorio contro nessuno – non siamo giustizialisti come la Lega e come la sinistra giacobina – abbiamo letto le carte e prima del voto ci siamo chiesti se Salvini potesse essere mandato a processo senza ragionevoli dubbi. Su Open Arms ha deciso da solo? Perche’ Palamara e un collega magistrato, intercettati, parlano di processo politico, di processarlo comunque anche se non ci sono gli estremi? Troppe lacune, troppe incertezze che non ci hanno convinto.
I socialisti ai processi politici non si associano e basta. Altra cosa – concludono Maraio e Nencini  – sono le politiche di contenimento dell’immigrazione illegale. Ecco, su questo punto il governo dovrebbe battere un colpo per prepararsi a tempi peggiori”.

Ti potrebbero interessare