Una scuola pubblica e inclusiva abbatte le disuguaglianze

di Arcangelo Varlese

Il nostro Paese è ricolmo, in tutti i campi, di talenti e di energie non valorizzate, che attendono di essere liberate e di trovare il contesto giusto per potersi esprimere. Non è possibile farlo senza solidarietà per chi è più svantaggiato, garantendo a tutti uguali opportunità soprattutto in un Paese come il nostro dove le disuguaglianze sono ormai enormi. Il principio dell’uguaglianza fa parte del bagaglio morale di ogni socialista. Ma l’uguaglianza deve essere quella delle opportunità, non quella dei risultati. Premiare il merito, l’impegno, la capacità, resta fondamentale. In quest’ottica, essere socialista significa avere una visione lungimirante, centrata non solo sul breve ma sul medio-lungo termine. Una visione che oggi manca drammaticamente alla politica, troppo presa dall’ottenere vantaggi “elettorali” immediati. Una visione che nel passato ha influenzato lo sviluppo di una coscienza collettiva democratica ed antifascista. Oggi la cultura socialista è ancora un punto di riferimento ideale e valoriale per tante generazioni, un importante stimolo alla partecipazione alla vita politica e sociale del Paese. Da questo dobbiamo saper ripartire. Per questo serve un rinnovato impegno: restare a contatto con le persone, con i loro problemi, individuare un settore nel quale si sente una maggiore sensibilità personale e lavorare alacremente su quello. Io mi occupo di scuola da molti anni, impegnandomi nel Consiglio d’Istituto locale. La scuola svolge un ruolo fondamentale nella società. È un ambiente che, assieme al supporto della famiglia, può consentire di cambiare il destino di chi parte da una condizione di svantaggio, ma anche i destini collettivi di un Paese. La scuola pubblica ha necessità di migliori infrastrutture, che siano all’altezza del proprio compito. I nostri insegnanti vanno valorizzati e i nostri ragazzi stimolati con programmi di studio moderni, da attuare in aule, laboratori, biblioteche, strutture sportive adeguate. Il PSI si deve anche spendere per una campagna di sensibilizzazione verso il tempo pieno nella scuola primaria pubblica. Ogni battaglia politica che sapremo mettere in campo, non deve prescindere dai nostri valori. E dobbiamo stimolare alla partecipazione. È necessario attribuire al cittadino un ruolo di primaria centralità nella vita pubblica, oltre che un potere di iniziativa nuovo; dobbiamo guardare ad una evoluzione delle modalità di relazione tra Pubblica Amministrazione e cittadini. Purtroppo nel nostro Paese vecchie battaglie politiche tornano ad essere attuali: il precariato, lo sfruttamento dei lavoratori, un salario dignitoso, un welfare efficiente, il diritto allo studio, il diritto a una sanità pubblica, il diritto ad invecchiare con dignità. Per queste ragioni il socialismo democratico oggi torna di grande attualità per dare un contributo ad una società moderna.

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