Toti andava sconfitto con la politica, non con la gogna

di Marco Strada

Con le dimissioni del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti si chiude una fase. Entro il mese di ottobre i liguri andranno alle urne per eleggere il nuovo Presidente ed il Consiglio regionale. Le prossime elezioni sono una occasione per riportare al governo della Regione il centrosinistra. Una premessa: la vicenda Toti per noi socialisti va guardata da un punto di vista politico e non giudiziario. Preoccupa invece l’atteggiamento di certa sinistra che dimentica il garantismo e preoccupano altrettanto certi tempi della magistratura che sembrano stranamente allineati sulle iniziative politiche. Siamo sempre stati e continueremo ad essere garantisti. Saranno i giudici ad occuparsi della vicenda giudiziaria per capire se ci sono stati degli illeciti. Il punto è un altro. La sconfitta di Toti e del centrodestra è politica. La sanità, le infrastrutture, l’alta velocità, lo sviluppo del territorio, sono questi i campi dove l’azione politica di una amministrazione va giudicata. E qui Toti e la sua giunta hanno dimostrato tutti i loro limiti. In questi anni si è assistito ad un processo di privatizzazione strisciante a danno dei cittadini, che hanno visto diminuire i servizi e aumentare le spese a danno soprattutto delle fasce più deboli della popolazione che si sono viste privare nel tempo di sostegni essenziali. La Liguria è un territorio in cui molti diritti sono compromessi, incluso quello alla mobilità e di conseguenza anche quello della scuola, del lavoro, del turismo con cui sono strettamente connessi. Non dimentichiamo la fragilità del territorio ligure che ancora oggi porta i segni delle devastazioni degli anni passati. Siamo abituati in Italia a piangere sui danni ma non a fare prevenzione. Le parole prevenzione e pianificazione debbono invece essere vocaboli ricorrenti nei futuri piani di gestione territoriale. Un piano di difesa ambientale che può essere anche volano di sviluppo e occupazione. La probabile candidatura di Andrea Orlando ci convince perché lo riteniamo in grado di rappresentare uno schieramento ampio in grado di unire rappresentanza e capacità di agire e governare il territorio. Una scelta che i socialisti definiscono assolutamente positiva, perché Orlando è persona competente, preparata e profondo conoscitore della Regione oltre che delle necessità del territorio. L’esperienza di Toti era ferma già da tempo: ha governato male. Questo è il dato. Ma ora bisogna guardare avanti. Il centrosinistra unito ha tutte le carte in regola per costruire una valida alternativa al governo regionale dimissionario. Il Psi sostiene da tempo la necessità di mettere in essere un forte campo riformista. Questa è l’impostazione che abbiamo sempre portato avanti perché una cosa sono i voti, altra questione sono le politiche da porre in essere con capacità e visione del futuro. Una coalizione vincente è tale quando riesce a governare bene. Per questo un fronte riformista è indispensabile, per costruire una coalizione in grado di svolgere un ruolo aggregante, da protagonista all’interno del centro sinistra, che porti alla nascita di una lista europeista, democratica e sensibile verso le questioni sociali e dei diritti, in continuità con quanto presentato alle europee. Un progetto che sia aperto a quanti ne condividano i valori ed i programmi, non solo formazioni politiche ma in anche altre realtà locali e civiche. Penso che sia in Liguria, in Emilia-Romagna che in Umbria, le regioni dove prossimamente si andrà al voto, bisognerà avere lo stesso approccio: ossia quello di una alleanza vasta che coinvolga le forze politiche alternative alla destra e ispirate al riformismo. Ritornando alla Liguria, per essere operativi da subito, per poter incidere nella fase decisionale, come reso necessario dall’importanza dell’obiettivo e dalla ristrettezza del tempo a disposizione, il Psi ha costituito un coordinamento politico composto da Giorgio Brero, Fabio Natta, Fabio Panariello e Giuseppe Ferrando. Allo stesso tempo è stata costituita una delegazione composta da Giorgio Brero Segretario Regionale, Fabio Natta responsabile nazionale Enti Locali. Questa delegazione, in stretto rapporto con la segreteria nazionale del Psi, avrà il compito di portare avanti le fasi di trattativa e di confronto con gli altri partiti e di interloquire con chi ha voglia come noi di voltare pagina e farlo per davvero.

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