Ma ora guai ad inveire tutti assieme come Trump

di Nautilus

Le premesse ci sono tutte. Da qualche anno, anche da noi, “buoni” e “cattivi” non si combattono quasi più con battaglie argomentate. Preferiscono inveire. Preferiscono anteporre l’invettiva “contro” all’argomento “per”. Basta ascoltare i Tg, perché lì è concentrato il succo delle opposte propagande: in quelle brevi dichiarazioni che somigliano ad altrettanti “spottini”, prima di dire che hanno ragione loro, sparano contro gli avversari. Certo, mille volte meglio la retorica di sinistra di quella della destra, perché è a sostegno di buoni argomenti. Ma non si farà mai buona politica criminalizzando sempre e comunque il tuo avversario. Anzitutto perché la politica deve provare a restituire almeno un po’ di verità ma soprattutto perché alle forze del progresso e della ragione non conviene buttarla in rissa: quello è il terreno preferito dai reazionari. Sinora, da quando in Italia prevale la cultura populista-estremista, le sfide giocate su quel campo sono state vinte, o dai Cinque stelle, quando erano forza anti-sistema o dai Fratelli d’Italia. Era prevedibile che la vittoria di Trump avrebbe avuto un effetto libera tutti sugli attaccabrighe di destra e di estrema destra. A loro verrà naturale imitare Trump nelle sue guasconate violente e Matteo Salvini con le sue “zecche rosse” si è già messo avanti col lavoro e presto avrà imitatori e imitatrici, il set dei mostri sarà sempre più affollato. E finora nel campo progressista nessuno si sogna di imitarli. Ma qualche tentazione di estremizzare affiora qua e là. Da parte del Pd si è accusato il governo di purgare i lavoratori con l’olio di ricino. Con una allusione ai picchiatori fascisti che un secolo fa assassinavano e somministravano purghe umilianti. Ma non siamo nel 1924 e le ripetute figuracce della destra del 2024 impongono ai suoi oppositori l’uso del laser, feroce se serve. Della ragione, “cattiva” se serve. La rissa permanente conviene soltanto loro. Anche perché se si tratta di scimmiottare Trump, l’imitazione riesce meglio a loro. Tanto vale lasciarli da soli a ululare, l’effetto isolamento li travolgerà.

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