Una lunga lettera aperta, firmata da giovani dirigenti socialisti, tra i quali la portavoce del Psi, Maria Cristina Pisani, il responsabile lavoro, Luigi Iorio, Elisa Gambardella, membro della segreteria, rivolta al Direttore dell’Avanti!on line, Mauro Del Bue, che domenica scorsa, sul suo profilo Facebook, aveva invitato ‘i giovani del Psi a organizzarsi unitariamente per proporre il rinnovamento del partito, aggiungendo: “quel che trovo sbagliato è che i giovani ragionino come i vecchi”. La lettera, inviata a Del Bue, recita:
“Caro direttore, da sempre siamo attenti lettori del nostro quotidiano, l’Avantionline. Ti riconosciamo un’onestà intellettuale che spesso ha giovato all’organo di stampa del nostro partito, da te diretto. In questi giorni abbiamo letto un tuo post su Facebook in cui auspicavi un rinnovamento del partito e suggerivi ai giovani di farsi avanti come avvenne negli anni settanta, sostenendo, senza alcuna ragione, che “ragionano come i vecchi”. Un termine che non vorremmo neppure utilizzare.
Sappiamo bene che sei uomo di dialogo. E’ il motivo per il quale con alcuni compagni e compagne abbiamo deciso di scriverti pubblicamente per provare a dare una risposta politica al tuo ragionamento.
I paradigmi giovani-vecchi e status quo-rinnovamento ci sembrano ormai categorie ampiamente superate. Ma ciò che ti sfugge è che il paragone è oggi inverosimile. Il partito degli anni settanta che, a tua valutazione, era morto, aveva comunque un ruolo centrale nella vita del Paese usufruendo, cosa non da poco, di ingenti risorse economiche. Molti di voi, infatti, a differenza nostra, grazie a quei tempi che furono, ancora oggi riescono a fare politica grazie a vitalizi acquisiti.
Non vorremmo apparire neogrillini, al contrario siamo convinti che la democrazia abbia dei costi, ma il punto di svolta è proprio questo. Riflettere sugli errori del passato e sulle vacche grasse che oggi hanno portato a tagli estremi della democrazia.
Non possiamo non opporci ad alcune tue riflessioni perché se i giovani pensassero davvero come i vecchi, non militerebbero ancora in un partito come il Psi ma cercherebbero fortune altrove, provando a rimanere a galla, come molti della tua generazione hanno fatto, con incarichi o consulenze governative. A torto o a ragione.
Molti ricorderanno ancora una vicenda significativa della nostra storia politica. Al congresso nazionale del 2008, la mozione Locatelli, sostenuta dalla FGS, da Turci e da te, avrebbe dovuto facilitare l’ingresso di un giovane nella segreteria nazionale e tu stesso garantisti il tuo disinteresse per quell’organismo. Eppure dopo dieci anni sei ancora membro della segreteria nazionale. Non è una accusa ma spesso dovremmo tutti ricordare che il rinnovamento non può essere auspicato, ma va praticato a cominciare da chi ha avuto responsabilità importanti, cedendo spazi significativi di rappresentanza.
Nei fatti c’è già un rinnovamento sul campo. I giovani di cui tu parli sono stati candidati ovunque nelle ultime elezioni politiche prendendo più voti di tanti colonnelli ormai senza esercito.
Noi ci siamo, ci siamo sempre stati, lavoriamo quotidianamente per il partito e l’idea di doverci fare avanti per spazzare via una classe dirigente come quella attuale non è e non può essere il nostro obiettivo. Impiegheremmo ingiustamente il nostro tempo. Al contrario riteniamo debba essere il partito a doverci chiedere apertamente un sostegno, dovresti essere tu stesso a consentire un reale rinnovamento. Ai tuoi tempi era certamente più affascinante l’idea di strappare il posto a De Martino o Mancini. Ma questa non è la nostra idea di cambiamento.
Caro direttore, sarebbe stato bello se anche tu avessi sostenuto il documento in cui auspicavamo un cambiamento in occasione del Congresso di Salerno e sarebbe stato opportuno nel 2013, grazie ad una legge elettorale come il Porcellum, praticare il rinnovamento eleggendo anche un solo giovane.
Dici bene che dovremmo, con spregiudicatezza e senza timori, adoperarci per un rinnovamento; quello che però ti sfugge, come sfugge a molti della tua generazione che hanno vissuto di politica, è che c’è un mondo reale. Una laurea da prendere tra mille difficoltà, un mondo del lavoro sempre più depresso e instabile, una vita da costruire. Purtroppo come Psi abbiamo votato in parlamento l’abolizione del finanziamento pubblico al partito e pertanto oggi la politica non è più accessibile a tutti.
Ma non sono i soldi il problema. Siamo innamorati del nostro partito e continueremo a militare, pur senza incarichi e senza una promessa per il futuro. Nelle prossime settimane troveremo anche il tempo, tra lavoro, famiglia e problematiche quotidiane, per immaginare nuove soluzioni affinchè il nostro glorioso partito possa continuare a vivere.
Ciò che auspichiamo però è che, al semplice invito a farsi avanti, ci sia contestualmente un sostegno concreto al cambiamento, anche da parte tua.
Verba volant.
Maria Pisani Portavoce nazionale PSI
Elisa Gambardella Segreteria nazionale PSI
Luigi Iorio Segreteria nazionale PSI
Scipione Roma Responsabile Nazionale Social Network PSI
Francesco Bragagni vice segretario regionale PSI Emilia-Romagna
Raffaele tantone segretario cittadino Psi Matera
Luca Pasini consigliere comunale di Rimini
Leonardo Pierini segreteria provinciale Psi Firenze
Maria Emilia De Martinis capolista al senato collegio Puglia Nord