Un appello al “mondo socialista e riformista, ma anche laico e cattolico, a creare una concentrazione repubblicana e democratica da contrapporre al populismo continentale molto forte. Con una scadenza, le elezioni europee del prossimo anno, per costruire una nuova storia”. E’ quanto ha affermato il segretario del PSI, Riccardo Nencini, in un’intervista rilasciata al quotidiano socialista Avanti!online.
Analizzando lo stato del centrosinistra dopo le elezioni, Nencini ha ribadito la necessità che nel Pd “si prenda atto che è finito un tempo”: il Pd, sottolinea Nencini, “nasce come soggetto che doveva fronteggiare il Popolo della libertà in uno schema bipolare. Oggi non c’è né lo schema bipolare né lo schema maggioritario. C’è una legge largamente proporzionale e c’è uno schema a tre che sarà durevole in Italia e nel resto dell’Europa. Ecco perché” – sostiene il segretario del PSI – “se dovesse aprirsi un’altra fase per la formazione del governo non è tanto al Pd che ci si debba rivolgere, ma a una sinistra riformista in costruzione che deve partecipare coralmente e condividere coralmente un indirizzo”.
Quello che preoccupa il leader socialista è la saldatura di interessi tra M5S e Lega: “Quando a dicembre dicevamo del pericolo grigio-verde abbiamo visto bene”. Lo scenario è ulteriormente complicato dal fatto che i “5 Stelle hanno manifestato una capacità di adattamento programmatico di tipo doroteo. Anche loro nascono anti euro, antieuropeisti e in politica estera erano molto attenti alle buone relazioni con la Russia di Putin. Oggi invece si stanno adattando come un camaleonte alla situazione italiana mentre Salvini per ora non ha cambiato di una virgola il suo approccio: filoputiano era e filoputiano resta”.
Lo spartiacque è stata la “vicenda siriana” che, da un lato svela la natura dei 5 Stelle, e ci dice che sono disposti a passare sui programmi pur di arrivare al governo e, dall’altro fa capire come le idee di Salvini porterebbero “l’Italia lontano dai legami euro-atlantici che sono ormai un patrimonio largamente condiviso”.
Secondo Nencini “i due vincitori delle elezioni devono avanzare una proposta concreta. Se non la hanno devono dire agli italiani la verità. Ossia che si è trattato di una vittoria mutilata e che questi due partiti, ricchi di voti ma poveri di strategia, non sono in grado di realizzare un governo per l’Italia”. Solo dopo questo passaggio “si vedrà se vi è la possibilità di fare un governo diverso.
Solo nel momento in cui l’ipotesi di un governo grigio verde cade, il centrosinistra deve entrare in gioco per senso di responsabilità. Non prima”, ha concluso il segretario socialista