di Nautilus
Lui, il cantautore che da cinquant’anni milioni di ragazzi e di adulti hanno sempre considerato proverbialmente di sinistra, è sempre stato in cuor suo un ammiratore dell’“altra sinistra”, quella anti-autoritaria. Anni fa in un’intervista al “Corriere della sera” Francesco Guccini era arrivato a dire di aver “votato socialista” nel passato. Ora, in una nuova intervista ad Aldo Cazzullo, rincara la dose e dice testualmente: “Mai votato Pci”. E conferma: “Ho una simpatia romantica per l’anarchia, un tratto che mi avvicina a De André. Ma ho sempre votato socialista, anche se non ero craxiano”.
Naturalmente nessuno si può stupire: nel secondo dopoguerra decine di milioni di italiani hanno votato Psi e grosso modo il doppio non ha mai votato Pci. Erano italiani di sinistra, che sposarono le scelte dei leader – Pietro Nenni e Bettino Craxi – ma anche di tante personalità come Riccardo Lombardi, Antonio Giolitti, Giacomo Brodolini, Francesco De Martino, Giacomo Mancini e tantissimi altri. Ma non può sfuggire un dettaglio che piccolo non è: Francesco Guccini, pur essendo nato sull’appennino che dall’Emilia si affaccia sulla Toscana, ha sempre vissuto a Bologna, una città comunista nel voto e nell’anima. Da quelle parti il Pci si è mostrato col volto rassicurante di buone e spesso ottime amministrazioni ma anche con una certa invadenza totalizzante: quella degli intellettuali chiamati a sottoscrivere appelli, quella di chi non ha mai tollerato che si possa essere di sinistra ma di un’ altra tendenza. Si potrebbe obiettare che non è certo un atto di eroismo affermare, come ha fatto Guccini, “mai Pci”, “sempre Psi”. Certo, che non è eroismo: siamo nel campo di un sano anti-conformismo. Ma quando si hanno 83 anni e non ci si vede quasi più, come ha confessato lui stesso, può capitare di pensare – più spesso che a vent’anni – al ricordo che si lascia di sé e dunque si tende a smussare angoli, a mostrarsi al prossimo più buoni e più “giusti”. Francesco Guccini, confessando di non aver votato Pci, sa di creare un malumore a tantissimi suoi fan “comunisti”. Ma gli piace essere apprezzato, oggi e domani, per quello che è sempre stato. Un libertario.