Intervista a Steven Forti: «I fascisti del Terzo Millennio si sentono legittimati dal governo. Rendere illegali i Movimenti estremisti di destra in Italia»

di Giada Fazzalari

Steven Forti è professore di Storia Contemporanea presso l’Universitat Autònoma de Barcelona e coordinatore del progetto di ricerca europeo Analysis of and Response to Extremist Narratives (ARENAS) che analizza la diffusione e l’impatto delle narrative estremiste in Europa. Esperto di fascismi, populismi ed estreme destre nell’epoca contemporanea, lo abbiamo interpellato dopo i disordini di Bologna e i fatti di Amsterdam. Forti, italiano nato a Trento, da un osservatorio che è quello della Spagna guidata dal socialista Sanchèz, ci dice senza giri di parole che “movimenti come CasaPound e Forza Nuova, dovrebbero essere considerati illegali” e che “la destra estrema di governo, che con questi settori ha contatti, legami e affinità evidenti, utilizza questi avvenimenti per spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su un’inesistente minaccia rappresentata dall’estrema sinistra e tirare di vittimismo”. Eppure, movimenti come quelli a cui Forti fa riferimento, crescono in tutta Europa, destabilizzando il nostro Continente.

Professore, i disordini avvenuti a Bologna, con la manifestazione di CasaPound e gli scontri tra i collettivi antifascisti e la polizia, sono sintomo di qualcosa di più grande oppure è stato un episodio circoscritto?

«Entrambe le cose. Mi spiego. Da una parte, è chiaro che i gruppi neofascisti come CasaPound cercano maggiore visibilità mediatica con provocazioni di questo tipo. Nulla di nuovo. Dall’altra, è altresì evidente che i “fascisti del Terzo millennio” si sentono legittimati e, in fin dei conti, protetti a occupare le piazze con Meloni al governo. Affermare che ci sia un’ondata di estrema destra in tutto il mondo è ormai un’ovvietà. Il problema è che si guarda sempre al dito e poco alla luna. E la destra estrema di governo, che con questi settori ha contatti, legami e affinità evidenti, utilizza questi avvenimenti per intorpidire le acque, spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su un’inesistente minaccia rappresentata dall’estrema sinistra e tirare di vittimismo. La questione di fondo è che partiti come CasaPound e Forza Nuova dovrebbero semplicemente essere illegalizzati. Altro che lasciarli occupare le piazze con i loro discorsi di odio e di rivendicazione del fascismo. Basterebbe applicare la Costituzione, la legge Scelba e la legge Mancino. Sarebbe solo un bene per la democrazia.»

Hanno fatto discutere gli scontri di Amsterdam. Gran parte dei media e della politica ha parlato di “pogrom” o “caccia all’ebreo”. Le cose stanno davvero così a suo avviso?

«Parlare di pogrom è semplicemente osceno e banalizza quelli che sono stati i veri pogrom in passato. Senza contare che i media e i politici che l’hanno fatto si sono convertiti in semplici megafoni della becera propaganda vittimista del governo di estrema destra di Netanyahu. Non è un caso che i primi che hanno parlato di pogrom siano stati leader dell’estrema destra come l’olandese Geert Wilders. Non si perda di vista che negli ultimi vent’anni il grosso dell’estrema destra è diventato filosionista: Meloni, Salvini, Orbán, Trump, Kickl o Milei, giusto per menzionarne alcuni, sono alleati di Netanyahu. Di fronte al “pericolo” islamista, Israele è diventato per loro la sentinella dei valori occidentali in Medio Oriente. Ad Amsterdam la caccia non è stata all’ebreo, ma a gruppi di ultras di chiare tendenze di estrema destra che da due giorni vandalizzavano la città, inneggiando allo sterminio dei palestinesi portato avanti nel silenzio internazionale dal governo di Tel Aviv. Detto ciò, la violenza va sempre condannata. Ma evitiamo di essere ridicoli e diamo il giusto peso alle cose.»

Medio Oriente: secondo lei c’è davvero un antisemitismo di ritorno o si rafforza piuttosto l’antislamismo conclamato in tutto l’Occidente?

«L’antisemitismo è in forte aumento, non c’è dubbio. E lo è soprattutto nei paesi arabi. È molto preoccupante: la situazione va monitorata e si devono ovviamente prendere tutte le misure necessarie. Il problema di fondo è che con la guerra di sterminio a Gaza, le continue violenze in Cisgiordania e gli attacchi criminali in Libano, Israele non solo si sta suicidando politicamente, ma sta favorendo anche il riemergere dell’antisemitismo. È tragico dirlo, ma purtroppo è così. Parallelamente, l’antislamismo è molto presente in Occidente: almeno dagli attacchi alle Torri Gemelle è uno dei capisaldi delle estreme destre.»

È vero che stanno crescendo le destre neofasciste in tutta Europa? E cosa ci aspetta nei prossimi anni?

«È un dato di fatto che le estreme destre stanno crescendo in tutto l’Occidente: Trump, Milei, Bukele, Meloni, Le Pen, Orbán, Wilders, Alternative für Deutschland… Alle ultime elezioni europee hanno ottenuto un quarto dei seggi a Strasburgo. Che poi abbiano un legame a doppio filo con la tradizione fascista o meno è, fino a un certo punto, relativo. Si tratta in ogni caso di forze antidemocratiche che mettono in discussione non solo tutta una serie di diritti conquistati dopo decenni di lotte, ma perfino i pilastri basilari delle democrazie liberali, come la separazione dei poteri e il pluralismo informativo. Vedendo il trend degli ultimi anni, il cui ultimo avvenimento è la vittoria di Trump, è difficile essere ottimisti. Soprattutto se in Europa Von der Leyen, eletta, non dimentichiamolo, con una maggioranza europeista e democratica, apre al gruppo di Meloni. Detto ciò, il futuro non è già scritto. Come cantava De Gregori, la storia siamo noi. Sta a noi, dunque, scriverla. E cambiare questo trend.»

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