Intervista a Marco Strada: «Partito in forte crescita. Boom di iscritti e donazioni al Psi»

di Daniele Unfer

Marco Strada, tesoriere del Psi. Qual è lo stato di salute del partito?

«Un partito che conferma il suo stato di ottima salute. Il tesseramento 2024 ha avuto un aumento del venticinque per cento rispetto all’anno precedente e del trenta rispetto a due anni fa. Un risultato decisamente positivo che indica un partito che cresce costantemente in questi ultimi tre anni che ci consente di essere più presenti e incisivi nella nostra attività politica. Tutto ciò significa che sta aumentando l’interesse verso il Psi. Lo stesso riscontro lo troviamo nel 2 per mille, più 10% rispetto all’anno precedente».

Cosa significa?

«Questi due dati ci testimoniano che in questi anni abbiamo lavorato bene sia politicamente sia dal punto di vista della comunicazione. L’invito a usare il codice R 22 non manca mai nelle nostre iniziative. Tesseramento e 2 per mille sono le due voci che ci consentono di organizzare la nostra attività politica e di sostenere i nostri mezzi di comunicazione. Dobbiamo fare uno sforzo maggiore per questo giornale, l’Avanti! della domenica, spingendo sulla campagna on line per incentivare gli abbonamenti, incrementatisi rispetto allo scorso anno del 18%. Un dato positivo che ci incoraggia a fare ancora meglio».

Ma è possibile immaginare una Repubblica parlamentare con partiti deboli? Non è un controsenso?

Esatto, è proprio così. Infatti il finanziamento pubblico alla politica è un tema che ci ha sempre visti protagonisti. L’abolizione del finanziamento ai partiti e successivamente dei rimborsi, insieme a leggi elettorali che non contemplano la preferenza, hanno determinato un deficit di democrazia e una situazione cui non si riconoscono i partiti come elemento indispensabile di democrazia partecipata. È un vulnus grave, figlio di scelte populiste. Bisogna portare a compimento quanto è scritto nell’articolo 49 della Costituzione, mai del tutto applicato, che prevede i partiti come asse portante del Paese, e che sono fondamentali per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale; per questo è necessaria una legge con delle regole precise. I Congressi per esempio vanno fatti e i partiti devono avere uno statuto per garantire processi democratici. Noi li facciamo. I partiti sono sinonimo di libertà».

A proposito di Congressi, il 2025 per il Psi è un anno congressuale…

«Sì, da svolgere entro i primi sei mesi dell’anno. I congressi sono l’espressione democratica di un partito. All’assise congressuale si arriverà dopo venti attivi regionali e dopo le due importanti iniziative programmatiche, una già svolta a Napoli e una seconda che si terrà sabato 8 febbraio a Milano. Sono appuntamenti propedeutici al Congresso, in un anno in cui comunque saranno dieci i milioni di cittadini che andranno a votare tra regionali e comunali. Quindi un test importate di fronte al quale dobbiamo arrivare nel modo giusto. Abbiamo già aumentato la nostra rappresentanza con l’elezione di consiglieri regionali e comunali, consegnando così al Congresso quanto di positivo abbiamo fatto».

In sintesi?

«Le iscrizioni al partito e il 2 per mille aumentano rispettivamente del 25 e del 10 per cento. Aumentano gli eletti nelle Regioni, Comuni e Province, il nostro simbolo sta tornando costantemente sulle schede elettorali. La tessera del 2025 è dedicata a Bettino Craxi, un atto doveroso e un buon modo per ricordarlo nel venticinquesimo della sua scomparsa e per riconoscere lo spessore politico e quella dignità, quel prestigio che merita uno dei massimi esponenti del socialismo in Italia e in Europa».

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