Intervista a Gianfranco Lecca: «Partiamo da sanità e ambiente per rivitalizzare la regione»

Intervista di Daniele Unfer

«Siamo stati premiati per il lavoro fatto. Un risultato che viene dal nostro impegno sul territorio e dalla scelta di fare delle liste nelle quali non vi fosse garanzia per nessuno». Gianfranco Lecca,  segretario regionale del Psi, non nasconde la propria soddisfazione, a poche ore dalla vittoria di Todde alla presidenza della Regione Sardegna e al rientro dei socialisti in consiglio regionale dopo tanti anni.

Cosa intendi per liste senza garanzia per nessuno?

«Ci siamo ispirati a un principio apparentemente semplice. Abbiamo messo in campo delle liste forti per avere il miglior risultato possibile. E questo ci ha premiato, creando competizione all’interno delle stesse liste e questo ha portato ad un risultato positivo. Col senno di poi l’obiettivo di eleggere tre consiglieri forse era possibile. Ove siamo riusciti con questa impostazione abbiamo portato a casa risultati ottimi. Per esempio quasi il 6% nel collegio di Ogliastra. Ma potevamo fare anche di più. Nel complesso, il risultato è molto positivo. Rientriamo in Consiglio regionale con un consigliere e, nell’attesa dei risultati definitivi, possibile siano due. In alcuni comuni abbiamo raggiunto risultati straordinari con punte del 33%. Insomma, dove abbiamo lavorato di più i risultati sono stati ottimi. Abbiamo aperto il Partito a nuove esperienze e i risultati ci hanno dato ragione».

Senza la lista di Soru la vittoria sarebbe stata meno sofferta…

«Certo. Se la coalizione fosse rimasta compatta la vittoria sarebbe risultata più netta. Purtroppo gli egoismi di qualcuno ci hanno costretto a fare degli sforzi incredibili per centrare questo risultato. C’è da dire che con voto disgiunto Soru potrebbe aver tolto voti anche al centrodestra. Credo che la Meloni si sia assunta una grande responsabilità. Non si dica che la scelta di Truzzu non sia stata imposta dalla Presidente del Consiglio, che si deve assumere la responsabilità della sua sconfitta. Mi auguro che i suo allenati non se ne stiano zitti».

Solinas non stato ricandidato. Puoi darci un giudizio sulla giunta uscente?

«La giunta Solinas ha lasciato un cumulo di macerie e una montagna di risorse non spese. Uno dei problemi più drammatici della Regione è lo stato della sanità, ridotta praticamente a pezzi. Dobbiamo ripartire da qui.  E a seguire, lavorare su trasporti e lavoro. Serve una politica del lavoro nuova, totalmente diversa che dia slancio alle tante realtà produttive che sono il tessuto dell’economia della Sardegna. Poi la scuola. Qui abbiamo tassi di evasione scolastica altissimi. Mettere mano alla scuola creando una connessione con il mondo delle professioni è un modo importante per creare muove condizioni per il mercato del lavoro».

Un punto su cui il Psi si è speso particolarmente…

«Abbiamo coniato un termine importante. Un nostro cavallo di battaglia: la Sardegna deve diventare un’isola biologica, con la priorità della tutela dell’ambiente e dei suoi prodotti. Chi viene qui deve sapere di trovarsi in un ambiente protetto e sano, dove la qualità è garantita».

Ti potrebbero interessare