Intervista di Andrea Follini
Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, nel suo intervento alla Convenzione Psi ha affermato che è necessario cercare un minimo comune denominatore per le forze della sinistra mettendo in risalto i temi che ci uniscono e lavorare insieme. Sul futuro dell’Europa, delinea un percorso nel quale l’Unione europea recuperi un ruolo più deciso sul palcoscenico internazionale e sia più vicina alle esigenze dei suoi cittadini; ma perché il nostro Paese possa dare in questo senso un utile contributo, è necessario un governo diverso.
L’Europa pare travolta dagli eventi nei territori che la circondano; l’Unione europea sembra non riuscire ad assumere un ruolo da protagonista. Di che Europa c’è bisogno e di quale Europa ha bisogno l’Italia?
«L’attuale contesto geopolitico, segnato da sfide e conflitti sia nuovi che storici, richiede sicuramente un’Unione Europea più coesa. È indispensabile un’Europa che vada oltre la cooperazione economica, sviluppando una visione più integrata in termini di politica estera, difesa e politiche sociali. Una tale trasformazione richiede un’Unione che non solo risponda efficacemente alle crisi, ma che sia anche un attore globale operativo, che promuova pace, stabilità e sviluppo sostenibile. Per l’Italia, questo contesto rappresenta sia una sfida che un’opportunità. Come membro fondatore dell’Ue e Paese con una significativa influenza politica ed economica, l’Italia può svolgere un ruolo cruciale nel guidare questo processo di rinnovamento. Ciò implica assumere una posizione di leadership nel promuovere una maggiore integrazione europea, in particolare nell’ambito della politica estera e di difesa, nonché nel rafforzamento dei principi di solidarietà, sostenibilità e rispetto dei diritti umani. L’Europa di cui c’è bisogno è certamente un’Europa che sappia essere più vicina ai suoi cittadini, più resiliente di fronte alle crisi e più decisa sul palcoscenico internazionale. L’Italia, con la sua ricca storia e la sua posizione strategica, può e deve essere protagonista in questa trasformazione, lavorando per un’Unione che sia effettivamente in grado di rispondere alle esigenze e alle aspettative dei suoi cittadini. Purtroppo, sono scettico sul fatto che, con l’attuale Governo, il nostro Paese riesca a fare un salto del genere.»
Dal palco della Convezione socialista, lei ha richiamato l’intervento di Craxi sull’Olp; quanto sono attuali quelle parole?
«Riflettendo sul discorso storico che Bettino Craxi tenne all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull’Olp, è impossibile non notare come alcune delle sue osservazioni rimangano sorprendentemente attuali, con una visione e una comprensione della complessità delle relazioni internazionali che ben si adattano al momento che stiamo vivendo. Craxi enfatizzava la necessità di un approccio equilibrato e non dogmatico nelle relazioni internazionali, sottolineando l’importanza del dialogo e del riconoscimento reciproco, anche in contesti di grande tensione: principi che sono ancora fondamentali oggi. In un’epoca di crescenti tensioni e polarizzazioni e mentre assistiamo all’apertura di nuovi conflitti e al riemergere di vecchie ostilità, le sue parole ci ricordano che la pace e la stabilità sono raggiungibili solo attraverso il dialogo e la comprensione reciproca e non mediante l’isolamento o la forza. In un’epoca in cui la diplomazia e il multilateralismo sono spesso messi in discussione, riportare alla luce tali principi può offrire preziose lezioni per affrontare le sfide che l’Europa e il mondo stanno affrontando adesso.»
Vede la possibilità di un raggruppamento a sinistra che metta insieme valori comuni per richiamare al voto chi non partecipa da tempo e che crei una proposta politica valida anche per il futuro?
«Non dobbiamo rifondare la sinistra e questo non è l’obiettivo di noi Verdi; dobbiamo invece costruire uno spazio politico in cui chi si batte per la giustizia sociale e ambientale possa riconoscersi e partecipare, questo è non solo possibile ma necessario, è su questo progetto che nasce Alleanza Verdi e Sinistra. La nostra novità è che stiamo lavorando da quasi due anni insieme concentrandoci su questioni urgenti come la lotta alla disuguaglianza, la promozione della giustizia sociale, la tutela dell’ambiente e la costruzione di un’economia più equa e sostenibile e senza dubbio stiamo rivitalizzando il panorama politico italiano. Per essere efficace e attrarre un ampio spettro di elettori, stiamo lavorando ad un approccio inclusivo e aperto, che vada oltre le tradizionali divisioni ideologiche per coinvolgere attivamente diverse voci e prospettive, comprese quelle dei giovani, delle minoranze e di altri gruppi spesso marginalizzati nel dibattito politico. Inoltre ci proponiamo di creare una proposta politica che sia non solo una risposta alle sfide attuali ma offra anche una visione di futuro e sia capace di dare speranza alle cittadine e ai cittadini italiani. Sì, in questo senso, il nostro progetto ecologista e di sinistra rinforzandosi potrebbe rivelarsi una forza motrice per un cambiamento positivo, sia in Italia che in Europa, proponendo soluzioni innovative e concrete e offrendo una casa a coloro che si sono sentiti esclusi dalla politica tradizionale.»