I socialisti votano Stati Uniti d’Europa

di Giada Fazzalari

Le elezioni europee sono ormai alle porte, contemporaneamente si svolgerà un nutrito gruppo di elezioni locali. Come sempre avviene in questi frangenti elettorali, assistiamo al proliferare di candidati che solennemente si autoproclamano socialisti ma che si ritengono poi autorizzati a proporsi nelle liste più variopinte, che di socialista non presentano alcuna caratteristica. Questa singolare circostanza impone alcune puntualizzazioni a noi del Psi, che abbiamo fatto in questi anni ogni sforzo per tenere in vita e rafforzare nel nostro Paese un soggetto politico coerentemente e nitidamente socialista, a partire dalla orgogliosa rivendicazione del suo storico nome. Naturalmente non intendiamo rivolgerci a chi ritiene di poter fare il “socialista a destra”. Abbiamo ripetuto tante volte che si tratta di un ossimoro, un socialista di destra non esiste, così come non esiste la pioggia asciutta o il silenzioso rombo di montaliana memoria. A maggior ragione non può esistere in rapporto all’attuale destra italiana, che ha fatto dei socialisti europei il nemico assoluto. I partiti di destra fanno bene ad individuare nel socialismo il nemico da battere, ma come ci si possa dichiarare socialisti e far parte di una coalizione tenacemente e rabbiosamente antisocialista rimane un mistero. Intendiamo invece occuparci con maggiore attenzione di quei socialisti, o sedicenti tali, che, pur non schierandosi a destra, continuano a scegliere di candidarsi in liste o di militare in partiti che rifiutano, a volte sdegnosamente, qualsiasi riferimento al patrimonio politico culturale e storico del socialismo italiano. Ci riferiamo in particolare, anche se non soltanto, al Partito Democratico, che anche in occasione di queste elezioni europee ha rifiutato ogni riferimento al PSI nel proprio simbolo, e ad Azione che dichiara esplicitamente di appartenere al filone politico culturale liberale. Spiace che alcuni candidati in questi partiti cerchino di confondere l’elettorato usando il termine “socialista” in modo del tutto surrettizio. Il PSI ha invece stretto una alleanza in queste elezioni europee, rivendicando la piena autonomia politica e chiedendo il totale rispetto della propria storia e della propria collocazione, anche in relazione alle scelte degli eventuali eletti al Parlamento europeo. Questo è ciò che abbiamo detto e praticato: orgogliosa rivendicazione di nome e simbolo, autonomia politica. Ai socialisti non iscritti rinnoviamo, anche in questa occasione, l’invito a sostenere il PSI, l’antica casa comune che vogliamo rinnovata ed inclusiva, in grado di sostenere con la passione di sempre le battaglie di libertà e di emancipazione che ci attendono in Italia e in Europa. L’appassionato appello delle compagne e dei compagni della cosiddetta diaspora a votare Stati Uniti d’Europa ed Enzo Maraio, che abbiamo pubblicato in questo giornale, va in questa direzione. Non un punto di arrivo, ma un nuovo inizio.

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