Conte, l’avvocato senza cause

di Nautilus

“Mamma, mamma, ci sono anch’io!”. fi questo il pensiero che i pediatri dotati di senso psicologico attribuiscono ai bimbi che, con qualche capriccio, cercano in tutti i modi di richiamare l’attenzione dei genitori. Sarebbe ingeneroso attribuire la stessa sindrome a Giuseppe Conte, che è “cresciutello”, visto che ad agosto compirà ł0 anni. Ma un certo deficit da attenzione sembra soffrirlo pure lui. Nei giorni scorsi Meloni aveva chiamato in causa Schlein per il lockdown deciso a suo tempo dal governo giallo-rosso e Conte è insorto: “Giorgia pur di sfuggire al confronto con me ora te la prendi con la Schlein per le chiusure in pandemia. Ma Schlein che c’entra? Non ha avuto nessun ruolo. Se vuoi confrontarti, ti spiego tutto. Ma soprattutto ti rinfresco la memoria. Guarda cosa dicevi nel marzo 2020, quando volevi chiudere tutto! Poi hai iniziato una girandola di ‘apri’ e ‘chiudi’, una farsa davvero poco seria e irresponsabile. Ricordi?”. Nel merito Conte ha ragione da vendere, ma fa una certa impressione osservare un ex Presidente del Consiglio come lui, invocare i riflettori con la foga di un novellino. Nelle Europee-lotteria Conte si gioca molto del suo futuro. Ma in questa campagna elettorale si sta superando. Attacca. Urla. Carica. Ogni occasione è buona per dimostrare quanto sia vanitoso. Si è fatto riprendere in video persino quando faceva due palleggi. Il problema per Conte è l’esser rimasto senza cause forti da difendere. Nelle elezioni del 2022 cavalcò la difesa del Reddito di cittadinanza e le percentuali a due cifre nel Mezzogiorno, hanno consentito ai 5 Stelle di restare a galla anche se l’ignavia del “sistema” ha consentito all’avvocato di far passare la perdita di 7 (sette) milioni di voti in quattro anni come un suo successo, lui che era reduce da due presidenze del Consiglio. Ora il Reddito è stato riformato, la pace generica è la bandiera di tutti e l’avvocato fatica a pronunciare arringhe credibili.

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