di Enzo Maraio
Certi tornanti della storia, nel fluire degli eventi e in un mondo governato dalla complessità, si presentano di rado. Il voto europeo è uno di quelli. La posta in gioco, il futuro dell’Europa, è così alta che può essere percepita con un duplice punto di osservazione. Può rappresentare una svolta epocale, con il conseguente rischio di vedere compressi i diritti e le libertà per i quali ci siamo battuti per decenni, oppure può diventare la grande occasione per rafforzare il processo di una maggiore integrazione europea, attraverso la visionaria intuizione di pace e cooperazione dei padri fondatori. In poche parole, quella degli Stati Uniti d’Europa. E però, quando la crisi morde, conviene fare muro e governarne il processo. Per farlo, unire intanto tutti coloro che sono stati e sono protagonisti del socialismo italiano, è la cosa giusta da fare. Ritrovando la ragione della battaglia nello spirito unitario che deve muovere chi, come noi, è animato dai valori del riformismo laico, garantista e riformista. Sono grato dell’appello sottoscritto da tanti compagni e compagne che nel corso degli ultimi anni si erano allontanati dal partito, senza mai perdere la speranza che il socialismo tornasse ad essere motore del progresso di questo Paese. Il loro appello scalda i cuori dei tanti che continuano a credere che per fermare il populismo ed il sovranismo, sia necessario tornare ai fondamentali della democrazia. Con i socialisti protagonisti. La vicinanza di questi compagni è la dimostrazione del buon lavoro fatto in questi anni. Ed ancora di più sono convinto della scelta del partito di puntare convintamente sull’europeismo, con gli Stati Uniti d’Europa. Perché l’Unione europea cambi davvero, in Europa deve andare chi conosce bene necessità e potenzialità dei territori che intende rappresentare. Ecco perché il mio impegno, per il Sud e per tutti i socialisti italiani. Oggi noi tutti dobbiamo combattere una battaglia in più: un’Unione europea costruita sull’idea che ne ebbero Matteotti e Turati, sognata poi da Colorni e realizzata con Craxi e De Michelis. Un’Europa che non lasci indietro nessuno. Queste elezioni saranno una pietra miliare fondamentale per il partito anche rispetto alla politica interna. Dall’esperienza della lista SUE possono nascere opportunità per dare una svolta alla politica italiana nella direzione del socialismo. Io ci metterò la faccia. Il Psi metterà a disposizione l’esperienza maturata in 132 anni di storia, sempre a baluardo della libertà, al fianco degli ultimi.