di Enzo Maraio
Finisce 2 a 1, con il centro sinistra che ribalta il risultato in suo favore strappando l’Umbria al centro destra. Le elezioni regionali, si sa, fanno storia a sé. Ma ci consegnano sempre una tendenza o qualche dato politico da analizzare. Il primo, che desta particolare preoccupazione, è quello dell’astensione: la crisi di rappresentanza, determinata dalla consolidata crisi del sistema dei partiti, ci ha condotto ad una contrazione della partecipazione democratica. È un tema sul quale bisognerà riflettere seriamente per fermare la disaffezione dei cittadini verso la politica. Il secondo: il centro sinistra vince quando riesce a procedere unito, sceglie candidati credibili e in grado di interpretare le proposte giuste per risolvere i problemi dei cittadini. E in Emilia-Romagna ed in Umbria vince il metodo del “testardamente unitari” di Elly Schlein, strada da continuare a percorrere con generosità e determinazione. Una iniezione di fiducia che ci serviva. Mentre nel centro destra non tardano i mugugni e i distinguo tra le forze, che possono complicare il clima – già complicato – per le prossime scelte del Governo, a partire dalla legge di bilancio e dall’autonomia differenziata, colpita nelle fondamenta dal pronunciamento della Corte costituzionale. Quanto a noi, i socialisti hanno riportato il proprio simbolo sulle schede elettorali, obiettivo che ci eravamo posti da tempo, ma dai dati elettorali abbiamo la conferma che le alleanze locali e non, vanno costruite per tempo, su temi e proposte concrete, con un programma chiaro e credibile. Anche noi abbiamo pagato nei territori i personalismi che si sono concretizzati in veti e divisioni tra i nostri alleati. Ora abbiamo mesi davanti senza l’urgenza delle elezioni; l’appuntamento è alla fine del nuovo anno e alla primavera del 2026, quando andranno al voto altre importanti regioni. In questi mesi bisognerà continuare a lavorare sul nostro partito, a partire dalla conferenza nazionale su “Riformismo, mezzogiorno e lavoro”, che terremo a Napoli i prossimi 14 e 15 dicembre. Così come dovremo continuare le nostre battaglie per una sanità pubblica, universale e di qualità; per una scuola pubblica, che riconosca il merito, offra ampie opportunità formative ai nostri ragazzi e sia efficacemente finanziata. In un Paese che chiede segnali di cambiamento, dobbiamo continuare a lavorare per essere pronti a contribuire nel condurre la partita.