Con una politica riformista si può tutelare davvero l’ambiente

di Massimiliano Natella

“La tutela dell’ambiente è forse oggi una delle più complesse attività da coordinare”. Massimiliano
Natella, classe 1980, è assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Salerno. Immediatamente
dopo il voto, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli gli affida una delle deleghe più delicate. Proprio
in quei giorni, infatti, la magistratura aveva aperto un’inchiesta sulla gestione del verde pubblico,
bloccando di fatto tutte le attività manutentive affidate a cooperative sociali. Il risultato? Cittadini
infuriati e ex dipendenti delle coop in sommossa, tanto che per giorni hanno assediato il Palazzo e
la stanza del neo assessore. Solo grazie a un meticoloso lavoro, Massimiliano Natella è riuscito a
sbrogliare la delicata matassa e riportare, nel giro di qualche mese, la città alla sua normalità.
“Oggi siamo in momento epocale – dice – il cambiamento climatico, oramai evidente a tutti, ci
spinge ad incentivare le energie rinnovabili e a elaborare modelli di economia circolare validi. Per
questo occorre un approccio riformista, avere cioè il coraggio di compiere azioni innovative
superando le diffidenze del cambiamento”.
Altro tema centrale per un amministratore locale, è quello delle manutenzioni, “che andrebbero
adeguate al cambiamento climatico. Ma spesso si va incontro a un aggravio di risorse che mette in
crisi il sistema. La nostra speranza è riposta nel PNRR, l’unica vero occasione di cambiamento”. Dal
ruolo amministrativo a quello politico, “da dirigente per me essere socialista oggi significa cercare
di coltivare un’area politica che per troppi anni è stata messa all’angolo”. Proprio in questo
momento storico, con una forbice sociale sempre più ampia, “la lezione socialista è di grande
attualità e non solo per attuare quello che Nenni dice: il socialismo è portare avanti tutti quelli che
sono nati indietro, ma anche attuare una politica riformista capace cioè di consegnare al Paese
idee innovative”. Ecco perché, “nel futuro – spiega Natella – il PSI dovrà impegnarsi sempre più a
costruire una classe dirigente basata sulla cultura del lavoro e animata da proposte di
cambiamento. Andrebbe incentivata un’azione a tutela delle fasce deboli della popolazione senza
far ricorso all’assistenzialismo, andrebbe coltivata una politica che potesse mettere al centro del
dibattito la crescita del sud del Paese, utilizzando tutte le peculiarità dei territori per incentivare
occupazione e sviluppo economico. Oggi più che mai – conclude Natella – non esiste una vera forza
politica di sinistra, per troppi anni si sono create le premesse per un’inconsistenza politica a totale
vantaggio delle destre. Ora più che mai bisognerebbe provare a proporre un’area socialista
moderna, sul modello europeo, e con l’impronta riformista che ci ha sempre contraddistinto”.

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