di Nautilus
Tutti a ridere, a sfottere, a far battute. La storia dell’ (ex) ministro Sangiuliano e della sua (ex) amica di Pompei ha acceso il buonumore di tanti italiani e in effetti una scarica di comicità involontaria come questa la politica domestica non lo regalava da tempo. Una vicenda semiseria nella quale sono accadute tante cose che era meglio non avvenissero, ma – se la vogliamo dire tutta – nulla di gravissimo. E tuttavia quel che non torna è l’uso privatizzato di spazi pubblici: il probabile trasporto della signora Boccia all’interno di una autoblu protetta dalla scorta e come tale vietata a chi non abbia diritto ad una protezione speciale, ma anche l’accesso ad una persona appena conosciuta a luoghi riservati ad un ministro. Per chi gestisce la cosa pubblica, certi peccati veniali – a volte – possono risultare persino più spiacevoli di reati penali. Ecco perché ha colpito la resistenza del ministro a dimettersi e ancora di più la solidarietà della Presidente del Consiglio che inizialmente aveva chiesto a Sangiuliano di restare. Non è la prima volta che un esponente di punta del centro-destra, chiamato in causa da una vicenda spiacevole, resiste. Non li sfiora l’idea che un eletto dal popolo debba essere al di sopra di ogni sospetto. Ottaviano Del Turco, quando fu arrestato mentre era presidente della Regione Abruzzo, si dimise nel giro di 48 ore. Ma un atteggiamento così poco attento al rispetto della legge sostanziale, oltreché formale, colpisce negli esponenti di un partito, Fratelli d’Italia, che ha le sue radici in una storia certo complessa come quella dell’Msi ma che nel suo dna aveva un certo legalitarismo e in ogni caso, quando il sistema dei partiti crollò sotto l’inchiesta di Mani pulite, l’Msi poté vantare le mani pulite, se non altro perché era sempre restato fuori da ogni forma di governo, nazionale e locale. Questa “incontaminazione” consentì alla prima Alleanza nazionale risultati gratificanti. Nella storia del centro-destra una certa privatizzazione della cosa pubblica è stata prerogativa di Forza Italia e la destra stava lì, a presidiare una certa, seppur vaga, idea di senso dello Stato. Ma persa quella, è perso molto.