C’è vita a sinistra

di Giada Fazzalari

La piazza è quella storica che fu dell’Ulivo, Piazza Santi Apostoli. Lì avevano sede gli uffici di Romano Prodi e il centrosinistra festeggiò la vittoria del 2006.  Dopo quasi vent’anni, quella piazza è tornata ad essere gremita: la prima manifestazione unitaria delle opposizioni a difesa della Costituzione, contro gli episodi di squadrismo degli ultimi tempi, ha visto le bandiere di Pd, Psi, Più Europa, M5S e AVS, sventolare insieme con una sola parola d’ordine: unità.  Gli assenti si sono ‘visti’ (ve lo ricordate il film di Nanni Moretti? “mi si nota di più se vengo e sto in disparte o se non vengo per niente”?). Ma  “c’è sempre tempo per allargare quando gli obiettivi sono comuni”, dice Schlein e “dobbiamo recuperare anche chi è assente oggi in questa straordinaria piazza”- ha ribadito Maraio. Un messaggio chiaro, uscito dalla manifestazione di martedì scorso: non si può rimandare la costruzione di un fronte comune per provare intanto a fermare le riforme che svuotano la democrazia parlamentare e spaccano il Paese. Il premierato, una riforma con cui la destra sostanzialmente vuole solo stabilire chi è il capo che comanda. E l’autonomia differenziata, che vuole dividere il paese rendendo i cittadini deboli ancora più fragili e agevolare chi già sta bene. Tradotto: sanità pubblica non garantita, ventuno sistemi scolastici diversi, cittadini di serie A e cittadini di serie B.  Ma quella piazza – che certo è un segnale di speranza e di vitalità – deve essere solo l’inizio. Perché lo spettacolo dei pestaggi nell’Aula della Camera – inqualificabile e censurabile senza eccezioni – non può risolversi nella ‘semplice’ stigma da parte dell’opposizione. Non basta urlare al fascismo e allo squadrismo, limitarsi a detestare Giorgia Meloni e il suo governo: bisogna dire ai cittadini che esiste un campo democratico  che può offrire al Paese una alternativa di governo credibile dopo questa bulimia della destra, che governa il Paese con i suoi simboli deprecabili e violenti, che ha una idea regressiva e semplicistica della politica, un modo di ragionare primitivo. Per farlo serve però interpretare le richieste e i bisogni delle persone. Andando oltre il populismo di facile presa e il settarismo degli interessi particolari. Per il centrosinistra, dunque, ’ il tempo della responsabilità: E’ il tempo di porre le basi per un futuro più coeso. Quella piazza può essere il debutto del campo dell’alternativa alla destra.

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