Bonelli: “Il ponte sullo Stretto è un’opera inutile e dannosa. Ci sono altre priorità”

di Andrea Follini
“Sul DEF è scritto nero su bianco che non c’è copertura: i soldi dove sono? Ma anche ci fossero:  è davvero una priorità per il sud un’opera di questo genere? Cioè spendere 16 miliardi di euro dove abbiamo una situazione che per percorrere oggi in treno 360 km ci si impiegano  11 ore e mezzo? “L’onorevole Angelo Bonelli, deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, non è disposto a fare sconti al Governo ed elenca puntualmente all’Avanti! della domenica quali sono i punti di caduta della salviniana  “operazione Ponte sullo Stretto”. “È un ponte inutile, dannoso e pericoloso. Salvini ha riesumato la vecchia società in via di liquidazione, che in questi anni, senza fare nulla, ha speso quasi un miliardo di euro, tra l’altro in violazione dell’articolo 72 della Direttiva europea sulla Concorrenza, ridando l’appalto alla società che aveva vinto la gara dieci anni fa, ma con un valore dell’opera ben sotto la metà dell’attuale. Secondo le norme, andrebbe rifatta la gara“. Bonelli ci informa che sono due i provvedimenti oggetto di un esposto alla Commissione Europea, quello relativo appunto alla concorrenza ed un altro sulla parte ambientale. “I sostenitori del progetto – continua Bonelli – intendono riutilizzare la procedura VIA (Valutazione di Impatto ambientale) di dodici anni fa, assolvere alla prescrizioni emesse allora ed andare avanti. Noi contestiamo questa procedura perché è impossibile rifare una valutazione di impatto ambientale su un progetto i cui calcoli, le progettazioni e le planimetrie sono così vecchie da non tener conto, ad esempio,  che secondo uno  studio dell’istituto di geofisica nazionale, Sicilia e Calabria ogni anno si allontanano di un centimetro. Il progetto attuale prevede poi una campata unica per un manufatto lungo 3300 metri. L’unico altro ponte a campata unica esistente al mondo è in Giappone, lungo 1911 metri;  anch’esso nel suo sedime ospitava la ferrovia ma tecnici ed ingegneri hanno deciso, dopo un terremoto importante, di eliminare il tracciato ferroviario per rendere più stabile la struttura. E qui lo si vuole fare in una zona sismica come quella dello stretto!” – incalza il Co-Portavoce di Europa Verde. “Poi c’è la questione pendolari: scordiamoci che il ponte sia a loro servizio perché, oltre alla questione del pedaggio, il suo accesso sarà molto lontano dai centri abitati. Non si va quindi da villa San Giovanni a Messina centro – avvisa Bonelli –  ma devi fare 30 – 40 km e una serie di circonvallazioni per raggiungere il ponte. Non semplifica la vita dei pendolari, insomma, ma piuttosto la complica. Insomma, un’operazione che serve solo alla propaganda di Salvini”

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