Basta Harakiri

di Enzo Maraio

Emergono alcuni aspetti dalle elezioni regionali della Liguria, che per noi rappresentano soltanto delle conferme di quanto sosteniamo da tempo. Il Pd, che ha avuto un grande risultato, da solo non basta e la logica dei veti è stata ed è suicida. La coalizione va pensata e realizzata sui temi e con generosità e soprattutto il maggiore azionista della coalizione deve prendersi carico delle difficoltà che emergono fra gli alleati. All’interno della coalizione serve organizzare un’area liberale e riformista, che non significa costruire cartelli elettorali. Va pensata oggi per avere una ipotesi di successo nel futuro. Andrea Orlando ha fatto un gran lavoro, è stato un importante valore aggiunto per la generosa ed entusiasmante campagna elettorale che ha messo il centro sinistra in condizione di competere seriamente e a testa alta in una Regione dove negli ultimi anni non c’era partita. Non è bastato perché troppo alta la litigiosità e troppo miope è la politica dei veti nel centro sinistra. Senza veti si poteva fare sicuramente un risultato migliore, ma è anche sbagliato fare la semplice somma algebrica di ciò che è mancato. Serve invece coltivare confronto e alimentare la pluralità di sensibilità e valori. Noi lo diciamo da tempo. C’è un’area riformista tutta da costruire nel centro sinistra, mettendo alle spalle personalismi e contrapposizioni tra singoli che non hanno favorito e non favoriscono alcun progetto credibile. Non ci si può limitare a cartelli elettorali da organizzarsi ogni volta in vista delle singole elezioni, ma va immaginato un progetto politico più solido, che alle campagne elettorali arrivi con le proprie posizioni. E il campo va organizzato a monte: le coalizioni a geometrie variabili nei territori mettono in confusione l’elettorato e creano un distinguo che non premia nessuno. Dalla Liguria, oltre che un insegnamento importante per tutto il centrosinistra, rinasce anche la speranza e la voglia di battere il centrodestra che ha dimostrato tutti i suoi limiti e le incapacità che hanno nel governo degli Enti. Lo dimostra il dato di Genova città dove Bucci è stato sonoramente sconfitto. Ma non solo. La manovra di bilancio in discussione fa cadere tutte le promesse elettorali fatte dal centrodestra: dalla sanità, dove non c’è un briciolo di euro in più, all’aumento delle pensioni – i tre euro al giorno sono una beffa – dal taglio dei fondi per gli asili nido al Sud al mancato rinnovo di tre miliardi per la decontribuzione per le assunzioni nelle regioni meridionali, mentre si spendono milioni per portare politiche migratorie demagogiche, sbagliate e contro il diritto internazionale ed europeo. Ora testa e cuore alle prossime importanti sfide, in Emilia-Romagna ed in Umbria.

 

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