Spioni d’Italia

di Giada Fazzalari

Ho visto lei, che spia lui, che spia me, che spio tutti. Potrebbe essere solo un tormentone se non nascondesse un pesante inquinamento della realtà percepita dai cittadini, e un pesante condizionamento della libertà di autodeterminazione, potenzialmente di tutti coloro che rivestono ruoli e posizioni di rilievo nel Paese. Il problema dunque non è solo giudiziario e la soluzione non può essere solo giudiziaria, né tantomeno solo repressiva, o anche solo preventiva. Perché il tema vero è la percezione nell’opinione pubblica sia della dinamica del dossieraggio, sia degli effetti. La tecnologia consente ormai di confezionare, elaborando l’enorme quantità di materiale disponibile, video, immagini, documenti, col contributo dell’intelligenza artificiale, quelli che vengono definiti deep fake, ovvero dei documenti del tutto artificiali ma che anche a un esame attento si presentano come del tutto autentici. Documenti che possono essere fatti circolare in forma anonima, ottenendo gli stessi risultati devastanti di quelli veri acquisiti illecitamente. Questo, al netto del diverso aspetto costituito dal vantaggio ingiusto che si può ricavare dalla conoscenza di fatti riservati veri, a prescindere dalla loro divulgazione. Ma non c’è dubbio che, in ogni caso, sullo sfondo, rimane come elemento determinante e dirompente l’effetto della divulgazione che, quindi, costituisce lo snodo essenziale della tematica. Uno snodo nei confronti del quale un approccio solo preventivo/repressivo è, chiaramente, inadeguato. Allora, se il punto è l’effetto della divulgazione, l’approccio al problema non può non coinvolgere anche un grande lavoro di formazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica, perché diventi patrimonio comune e condiviso che, ormai, un video non dimostra più quello che nel video si vede, perché la tecnica di confezionamento di video falsi è raffinatissima ma, soprattutto, alla portata di tutti. Un lavoro di lunga lena, sia culturale che tecnico, da un lato per insegnare a tutti a dubitare anche di ciò che appare indubitabile, dall’altro per fornire strumenti tecnici, e strutture costantemente al lavoro, per smascherare il fake. E magari disinnescare l’afrodisia del buco della serratura che affligge la nostra società, anestetizzando il pensiero critico dei cittadini.

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