Apriamo una vera stagione di riforme istituzionali

di Vincenzo Iacovissi

Cosa significa essere socialista oggi?

Il socialismo per me è l’attitudine a guardare le cose con le lenti della giustizia sociale e della libertà, principi che hanno ispirato la nascita del movimento operaio e che restano intatti nella loro attualità. L’obiettivo è fare in modo che quei valori vengano declinati in proposte concrete per migliorare la qualità della vita delle persone. In ogni parte del mondo, i socialisti sono a fianco dei più deboli per muovere l’ascensore sociale e dare a tutti una chance di vita. Nel mio piccolo, cerco sempre di tenere ferma questa stella polare nell’impegno politico.

Da quando il socialismo è nato, a fine ottocento, il mondo è profondamente cambiato. Quanto è stata importante, secondo te, la ‘lezione’ socialista nel ‘900.?

Il socialismo è stata l’ideologia che ha contrassegnato il cosiddetto “secolo breve”. Il socialismo democratico ha avuto il merito di edificare lo Stato sociale sul quale ancora oggi, seppur con difficoltà, si regge la convivenza civile dei Paesi avanzati. La lezione del socialismo quindi è, a mio avviso, la capacità di innovare le condizioni socioeconomiche con un approccio pragmatico e gradualista, restando sempre ancorato alla democrazia.

Hai approfondito il tema delle Riforme istituzionali. Qual è lo stato dell’arte?

Le riforme istituzionali sono una sorta di buco nero della politica italiana; se ne parla da quasi mezzo secolo ma tutti i vari tentativi si sono tradotti in altrettanti fallimenti. Al momento l’urgenza è quella di cambiare il sistema elettorale per restituire ai cittadini il potere di scegliere davvero i propri rappresentanti, quindi proporzionale con preferenze come via maestra. In attesa di proposte concrete del Governo che superino gli annunci iniziali, ritengo che la forma parlamentare andrebbe rafforzata e non abbandonata, introducendo istituti come la sfiducia costruttiva, la limitazione della decretazione d’urgenza, un ruolo più incisivo del Presidente del Consiglio rispetto ai Ministri, il potere di indirizzo-controllo del Parlamento. Con due capisaldi, la conservazione delle prerogative del Presidente della Repubblica e la contrarietà all’elezione diretta del premier.

Nel tuo territorio qual è l’ impegno che stai portando avanti ?

Nella mia qualità di consigliere comunale di Frosinone mi sto molto impegnando, dai banchi dell’opposizione, per favorire la creazione di una città intercomunale tra il capoluogo e i Comuni vicini così da sviluppare un’area vasta di circa 150 mila abitanti in cui mettere insieme i servizi e ridurre i costi, avendo più peso sui tavoli istituzionali che contano. La sfida è ambiziosa ma come socialisti la stiamo affrontando con grande dedizione in quanto è la nostra idea guida da diversi anni. Come Presidente dall’apposita Commissione speciale istituita dal Consiglio, dunque, mi sto dedicando molto a questo scopo.

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