A sinistra un’alleanza per un’Europa libera

di Enzo Maraio

Alla prova delle elezioni Europee la maggioranza di governo ci arriverà divisa, sfilacciata, senza un progetto comune. Quello che oggi esiste in Italia, non prenderà vita a Bruxelles. Intanto perché le elezioni europee prevedono naturalmente la corsa senza alleanze: ognun per sé, chi arriva primo vince. E poi perché i partiti che compongono la maggioranza di governo appartengono a tre gruppi europei diversi. Con valori, posizioni e ideali diversi: sostegno all’Ucraina in testa, oltre a un diverso orientamento sui temi economici e immigrazione. L’importanza di andare uniti in Europa, però, non è un fatto che va lasciato fuori i confini nazionali. Viene da chiedersi come reagirà, ad esempio, questa destra, quando a Bruxelles dovrà votare un provvedimento a favore del nostro Paese. E che piega prenderanno (ora che la campagna elettorale verso le europee di giugno prossimo è entrata nel vivo) gli incontri internazionali con i quali la premier Meloni intende accreditare se stessa e il nostro Paese, quando dovrà spiegare il profilo euroscettico e sovranista che il suo vice premier, Salvini, ha assunto? E che ricaduta avranno le scelte in politica estera, nel nostro Paese con una destra così polarizzata? Mentre emergono tutte le contraddizioni a destra, conviene rafforzare il campo a sinistra. Che in fatto di divisioni, non resta certo indietro. Rafforzare l’asse progressista e socialista europeo, rinsaldare l’alleanza con le forze moderate e lavorare insieme contro l’avanzata della destra estrema, diventa una necessità, oltre che una priorità. In un quadro così frammentato, dove le debolezze dei tre partiti di maggioranza rendono debole anche il terreno della proposta politica nei territori, il centro sinistra latita. Sul piano delle alleanze, il principale partito di sinistra, il Partito Democratico, continua ad avere un approccio di autosufficienza, a discapito della costruzione di una coalizione che ora più che mai deve essere credibile. Ed è proprio il Pd che deve svolgere, con generosità, un ruolo di federatore di una alleanza per l’Europa libera. Meno grammatica politica, attraverso la quale spesso si cela l’assenza di contenuti, più visione.
Una nuova stagione con la quale costruire un vocabolario unico di proposte politiche per mettere al bando questa destra. Provarci e farlo ora, sfruttando l’onda lunga delle Europee, è importante per ridare fiducia al Paese e agli Italiani.

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