di Enzo Maraio
Quella climatica non è più una emergenza, ma è una priorità assoluta. Prima Ischia oggi l’Emilia Romagna. Il nostro Paese affonda nel fango di una natura che si ribella e ci fa pagare con la vita di innocenti, i danni che l’uomo ha creato. La responsabilità è di tutti. E tutti noi, non possiamo più giocare allo scaricabarile, responsabilmente dobbiamo immaginare correttivi. In queste ore il mio pensiero va alle vittime dell’Emilia Romagna, agli sfollati ai tanti che hanno trovato le loro case e le loro attività commerciali, affogati nel fango. A questo popolo forte che non si arrende. Donne e uomini che guardano al futuro, ma anche giovani, tanti giovani, che hanno trovato il tempo e la forza per dare una mano arrivando da tutta l’Italia. Un segnale grande.
E mentre guardiamo al disastro di questi giorni, sono sempre più convinto che sulla transizione ecologica, il governo deve attuare un approccio strategico, con investimenti pubblici e privati di lungo termine ed essere in grado di sfruttare le energie green in modo efficiente. In particolare serve uno sviluppo sostenibile dell’intera società, per evitare disuguaglianze e consentire a tutti di beneficiare dei vantaggi offerti da un’economia più pulita e inclusiva. Insomma una transizione ecologica che guardi a nuovi modelli di business “puliti” e “green” avrà successo solo se il mondo delle aziende e quello della finanza troveranno gli incentivi giusti per investire nelle nuove fonti di energia e puntare a produzioni più sostenibili.
A questo, bisognerebbe accompagnare la crescita dei nostri giovani attraverso una nuova alfabetizzazione, questa volta ecologica. Noi abbiamo l’obbligo di preparare le classi dirigenti ad affrontare il futuro con gli strumenti della modernità. Senza rinunciare al progresso ma alimentando una nuova sensibilità green. E questo diventa prioritario in uno scenario sociale, culturale ed economico che è cambiato in maniera irreversibile e che pone delle sfide nuove all’intera classe dirigente. Questi temi non sono solo parte dell’agenda politica che ci accompagnerà per i prossimi anni, ma devono essere l’elemento centrale della nostra azione politica.
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“Le dimissioni di Tavares sono l’ennesima conferma della fase drammatica che sta travolgendo l’automotive