Un nuovo anno da vivere come partigiani

di Enzo Maraio

Il no al Mes e la conseguente tensione con l’Europa, è solo l’ultimo tassello di un disastroso puzzle che proietta l’Italia in un 2024 pieno di incertezze. Eppure la prima missione all’estero dell’underdog della politica italiana fu proprio a Bruxelles per ribadire che il suo sarebbe stato ungoverno europeista e filo atlantista. Ma tant’è. La destra fa la destra e lo fa con tutto l’interesse ad accentrare il potere nelle mani di pochi. Come il via libera lo scorso novembre alla riforma del premierato. Sì è rinunciato all’idea iniziale di presidenzialismo – sulla quale anche a sinistra noi ed altri eravamo pronti a discutere – per scegliere una riforma che è già fallita in altri Stati. E che renderebbe evanescente la figura del Presidente della Repubblica, consentendo al premier maggiori poteri. Poteri che già si stanno definendo con linee di indirizzo chiarissime. Prima fra tutte, la necessità di abbandonare al suo destino il Mezzogiorno: prima con la riforma Calderoli di autonomia differenziata, poi con la Zes unica. Tutti provvedimenti tesi a marginalizzare il Sud e a commissariare la politica nei territori, come reso evidente dallo scippo dei fondi destinati alle regioni del Sud per metterli a copertura del Ponte sullo Stretto. Tanti proclami, pochi fatti. Tanti annunci e opere spot che non servono affatto a rimettere in moto l’economia, con buona pace di famiglie e imprese. E gli italiani si sono ritrovati rincari in ogni settore, finanche sui prodotti per l’infanzia: alla faccia dell’attenzione per la natalità. E non solo: welfare ridotto a brandelli, sanità pubblica massacrata, via ogni sorta di sostegno, accise rimaste al loro posto. Per noi sarà necessario ripartire dalle Europee. Ripartire cioè da un punto fermo che consenta alla sinistra italiana di porre un argine a questo dilagante potere. Sarà necessario ripartire dall’affermazione nei territori se vogliamo provare a dare un freno a un Governo che mette in secondo piano gli ultimi e rafforza i privilegi a chi già li ha. Che cerca di sedare il dissenso dei giovani con la forza e i manganelli nelle strade. Ecco, noi dobbiamo avere la capacità di essere lì dove c’è il dissenso ed il bisogno di fare massa critica. Lì dove c’è da essere testimoni e stare dalla parte dei più deboli. Il nostro 2024 sarà un anno da vivere come partigiani per evitare che populismo e nazionalismo spazzino via la democrazia.

L’INTERVISTA

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