di Enzo Maraio
Un’estate davvero bizzarra questa. E non solo per il clima impazzito. Una collezione di menzogne e fragilità. Il Governo assiste, in maniera complice, all’impennata dei prezzi che hanno trattenuto a casa gli italiani e frenato i consumi. Con la benzina che ha sfiorato i tre euro senza che il Governo alzasse un dito. Un’Italia che è alla deriva e che continua a concedere agibilità politica agli alleati di Governo. Matteo Salvini è già in piena campagna elettorale e si prepara alle Europee scippando la borsa degli investimenti al Sud per destinarli al Nord. Un piano, che continua in quella malsana idea di secessione, un termine sicuramente obsoleto, ma che non è mai tramontato in casa Carroccio. Di quella Lega, invenzione del Nord, che non ha mai amato il Sud. Che si è insediata nei palazzi di quella “Roma ladrona” evocata nei comizi di Bossi all’alba di quel populismo che ha distrutto la politica, per mettere a segno il disegno criminale di abbandonare a se stesso metà Paese. E così ora Salvini, che è in calo di consensi, gioca con il futuro degli italiani e favorisce gli amici del Nord dopo aver favorito i manager del ponte sullo stretto ai quali ha sbloccato il tetto degli stipendi in un blitz nel consiglio dei ministri prima della pausa estiva.
La questione ora è politica. E fingere di non vederla equivale a essere complici. Le Europee sono alle porte e anche il giro di valzer delle alleanze mette in evidenza le crepe ideologiche e politiche di questa maggioranza. Difficoltà che non registriamo quando si tratta di casa nostra, dove i confini delle appartenenze e delle alleanze, almeno quando si parla di Europa, è meglio definito.
A destra tutto è permesso in nome e per conto della tenuta di un Esecutivo mantenuto insieme con il nastro adesivo. Tajani provi a dire anche in questo caso quanto “schifo” il progetto secessionista che Salvini sta mettendo in campo. Invece di dire no solo all’ipotesi di mettersi sotto braccio al partito di estrema destra tedesco, AfD. E Guido Crosetto, che si è affrettato a dire no ad una possibile alleanza con la Le Pen per rassicurare i nuovi amichetti internazionali di Fratelli d’Italia, ora sulle questioni che riguardano l’Italia, da che parte starà? Eccole le menzogne e le fragilità di questo Governo. Menzogne e fragilità che vanno assolutamente arginate con un progetto politico che rilanci l’economia del nostro Paese e restituisca dignità agli italiani. Su questo è ora che la sinistra batta seriamente un colpo.