Anche in risposta alle lettere intercorse in questi giorni, intendiamo informarvi sulle decisioni assunte dalla Segreteria Nazionale in merito al tesseramento e alle iniziative politiche in modo che ciascuno abbia piena coscienza di quanto accade e non si affidi alla sola informazione raccolta in rete, spesso infondata.
- I segretari regionali, giorni fa, hanno richiamato ciascuno di noi a discutere di politica e a finirla con le polemiche personali. Un appello giusto. Ma non è bastato. L’avvio delle procedure congressuali non è stato dei migliori. Una piccola parte della segreteria non ha partecipato ai lavori perché ‘non ha avuto visione dell’elenco degli iscritti’. Una polemica inutile. È infatti di tutta evidenza che fino a quando la segreteria non ha approvato gli elenchi giunti dalle varie province e/o dai comitati regionali, verificati dall’Ufficio Tesseramento, un elenco iscritti non esiste. Dunque, non può essere richiesto, nemmeno dal segretario del partito. Si tratta di una procedura nota, tanto acclarata che alcuni compagni che non hanno partecipato alla segreteria hanno concluso le procedure di tesseramento, anche personali, ben al di là del termine del 31 dicembre 2018. Procedura – lo sottolineo – corretta, ma che testimonia come l’elenco iscritti sia stato in formazione fino all’approvazione della segreteria nazionale. Adesso l’elenco degli iscritti è disponibile. In allegato il deliberato della segreteria a firma del responsabile Enzo Maraio.
- Lo diciamo senza giri di parole: se non discutiamo di politica, se non cessano calunnie e offese, la comunità socialista si spegne.
Nessuno sottovaluti questo rischio, nessuno resti a guardare senza rimboccarsi le maniche soprattutto dopo una sconfitta elettorale che ha reso la sinistra italiana ininfluente. Si auspicava il ritorno a casa dei socialisti e abbiamo predisposto l’Appello ai Socialisti sottoscritto da decine di compagne e compagni. Nel silenzio assordante a sinistra, abbiamo tracciato una strada – sempre discussa dagli organi del partito e votata – fino dal maggio scorso: una coalizione riformista ed europeista per fronteggiare una destra radicale e pericolosa. Al contempo, abbiamo riallacciato rapporti con radicali, laici, compagni che erano in Forza Italia per costruire un cantiere – Stati Uniti d’Europa – aperto ai tanti democratici senza casa. Le prime adesioni lasciano ben sperare. Sarà poi il congresso a decidere. A tal fine, una precisazione. ‘Stati Uniti d’Europa’ non è un partito, è un’associazione aperta che tra i suoi obiettivi si pone anche quello di presentare alle elezioni la Rosa nel Pugno. Come lo statuto prevede, non esiste nessun obbligo a farlo. Decide sempre la politica. E infatti ne’ alle regionali in Abruzzo ne’ nelle regionali in Sardegna il simbolo è stato presentato avendo optato i compagni per altre soluzioni.
Ci sono opinioni politiche diverse tra noi? Bene, il congresso è la sede per valutarle, per scegliere. Per aprire un confronto leale ma chiaro.
In un’Italia che rischia il salto nel buio, compito dei socialisti è partecipare alla costruzione di un’alternativa credibile. Questo dobbiamo fare, non altro.
Fraterni saluti
Riccardo Nencini. Carlo Vizzini. Enrico Maria Pedrelli
Marco Andreini
Gennaro Acquaviva
Michele Chiodarelli
Rita Cinti Luciani
Massimo Carugno
Luigi Covatta
Giovanni Crema
Maria Rosaria Cuocolo
Mauro Del Bue
Luigi Incarnato
Raimondo Ibba
Pia Locatelli
Enzo Maraio
Fabio Natta
Nino Oddo
Oreste Pastorelli
Donato Pellegrino
Maria Pisani
Massimo Seri
Livio Valvano
Maurizio Viaggi
Angelo Zubbani
In aggiunta ai 17 segretari regionali che hanno sottoscritto l’appello ‘Basta polemiche, solo politica’.