Governo. PSI, serve squadra coesa che arrivi a 2023, chiarire criticità. Non è scandalo parlare di verifica 

“Il presidente Conte avvia un percorso di dialogo con i partiti della maggioranza. Nelle ultime settimane sono emerse alcune criticità che vanno chiarite. L’Italia dovrà gestire al meglio i 209miliardi che cominceranno ad arrivare già nel prossimo anno dal #NextGenerationEu e per farlo ci dovrà essere una squadra di Governo coesa e che abbia una idea chiara e innovativa di sviluppo e di crescita del Paese”. Così in un post su Facebook il segretario del Psi, Enzo Maraio, che aggiunge: “Il Parlamento dovrà essere centrale. Non un ragionamento su poltrone, ma si dovrà sancire una intesa programmatica che porti fino al 2023, nell’interesse prioritario delle famiglie in sofferenza e delle imprese e dei professionisti in difficoltà”.Riccardo Nencini, intervenendo sul tema, aggiunge: “Non comprendo lo scandalo quando si parla di verifica. Se una cosa non va, è normale. Di verifica parlano tutti. Con diversità di toni ma ne parlano tutti. Il Pd chiede maggiore collegialità ed un’efficienza più marcata, i grillini sono alle prese con evidenti difficoltà interne, proteggono Conte ma perdono pezzi, Italia Viva pretende che le decisioni vengano assunte dalla politica senza delega ad uno stuolo di tecnici, i socialisti invocano la centralità del parlamento. Se invece di verifica il presidente Conte vuol usare altri termini – test, collaudo, il vocabolario italiano è ricco di sinonimi – avanti, tuttavia il problema non cambia. La domanda giusta da farsi è perché ci sia bisogno di una verifica”. Nencini aggiunge: “Tre problemi: L’emergenza letale per l’economia e con effetti devastanti sulle strutture sanitarie. La politica dei bonus per tutti deve lasciare il posto a riforme strutturali: riaprire in sicurezza le scuole, soldi a istruzione e formazione, sostegno alle piccole e medie imprese, attivazione del Mes per la sanità, riforma della giustizia. Due. I fondi del Recovery Fund non vanno considerati un portafoglio per l’oggi. Si tratta di fondi per investire nel futuro. Serve una visione per spenderli. Tre. L’Europa. La pandemia non provocherà la fine della globalizzazione e però ci consegna ottimi argomenti per una profonda revisione di un processo fino ad oggi guidato da finanza e multinazionali. Qual è la posizione del governo italiano in materia?Questi sono i temi”- ha rimarcato Nencini –  non task force mastodontiche e nemmeno i Dpcm natalizi. Su tutti e tre spetta al Parlamento discutere e assumere le decisioni finali, naturalmente lavorando sugli orientamenti dell’esecutivo. Mi chiedo se Conte intenda o meno varare questa seconda fase. Non c’è dubbio, è più rischiosa, nondimeno è l’unica che può riaccendere la speranza. Se non lo fa, la ‘ruota quadrata’ che è questa Italia – metafora del CENSIS, non mia – rischia davvero di scivolare nell’ombra”

 

 

 

 

 

 

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