25 novembre. Cuocolo, appello al Psi, difendiamo in ogni luogo la cultura del rispetto delle persone e delle donne

“Almeno una donna su tre nel mondo ha subito una qualche forma di violenza nella propria vita: a casa, a lavoro, a scuola, in strada, on line e la discriminazione, le minacce, le molestie, la violenza fisica, l’omicidio sono il tetro spettro di questo fenomeno culturale che affonda le sue radici nella mancanza di una solida civica formazione”. È quanto ha detto la responsabile nazionale parità di genere del PSI, Maria Rosaria Cuocolo che aggiunge: “Le donne socialiste in questa battaglia sono in prima linea ed hanno fatto sentire la loro voce anche nel corso dei lavori dell’ultimo Consiglio dell’Internazionale Socialista Donne, che si è svolto a Lisbona il 21 ed il 22 novembre scorsi attraverso l’intervento della sua Presidente onoraria, la compagna Pia Locatelli. La riunione ha fatto il punto sui diritti delle donne in un periodo di crisi della democrazia e di crescita dei movimenti populisti: “l’eliminazione della violenza sulle donne – si afferma nella dichiarazione approvata dal Consiglio – deve essere una priorità sociale e politica che deve coinvolgere i governi e l’intera società. Sradicare la violenza contro le donne deve essere considerato un obbiettivo prioritario per ogni Paese”- ha sottolineato Cuocolo.
“In Italia il PSI ha impegnato il Governo attraverso una risoluzione – prima firmataria l’on.Pia Locatelli – contro la violenza alle donne che, tra i vari punti, richiede con forza di implementare il contenuto della Convenzione d’Istanbul nel rispetto dello spirito della stessa; di accelerare la predisposizione, la presentazione e l’attuazione del nuovo Piano Nazionale contro la violenza, le molestie, lo stalking, gli atti persecutori, i maltrattamenti sulle donne, con attenzione alle diverse età, incardinandolo sulla prevenzione, protezione, assistenza e certezza della pena, prevedendo un’organica risposta a livello territoriale, che coinvolga associazioni, centri antiviolenza, reti, movimenti ed istituzioni al fine di rendere omogenee l’assistenza e la protezione delle donne e dei loro familiari, in particolare i e le minori; di intraprendere una immediata iniziativa normativa al fine di escludere l’applicazione dell’istituto dell’estinzione del reato per condotte riparatorie al delitto di atti persecutori, introdotto dall’articolo 162-ter del codice penale, previsto e punito dall’articolo 612-bis del codice penale; di prevedere misure di assistenza psicologica e sociale, sostegno economico e logistico (abitazione), facilitazioni per l’accesso al lavoro per le vittime di violenza e di violenza assistita, e dei loro familiari, in particolare le e gli orfani di femminicidio”- ha proseguito. “Di fronte a questo tragico fenomeno le donne del PSI si impegnano e chiedono a tutti i compagni di impegnarsi a rilanciare con forza, in tutti i luoghi deputati alla formazione, nelle istituzioni, nella società la cultura del rispetto della persona nel principio della differenza di genere”- ha concluso

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