25 novembre. Locatelli, il cambiamento deve iniziare dagli uomini. Le donne denuncino al primo campanello d’allarme

“Gli autori delle violenze più gravi sono prevalentemente i mariti, i fidanzati o gli ex compagni delle vittime. E i dati ci dicono anche che molte donne vittime di femminicidio avevano già denunciato o segnalato i loro aggressori. Il femminicidio è solo l’ultimo atto di una serie di violenze che vanno bloccate sul nascere”. È quanto ha affermato la capogruppo alla Camera dei Deputati, Pia Locatelli, in una intervista all’Avanti! on line in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. “Gli interventi da portare avanti sono molteplici: da una maggiore attenzione alle denunce o alle segnalazioni, a una piena attuazione del piano antiviolenza che giovedì è stato approvato dalla Conferenza Stato Regioni, a un’operazione culturale da portare avanti nelle scuole, alla sensibilizzazione e alla formazione di alcuni giudici che a volte concedono troppe attenuanti o lasciano in libertà stalker e violenti, fino ad arrivare a atti molto concreti come dotare le donne “a rischio” di dispositivi elettronici per allertare le forze dell’ordine in caso di pericolo”- ha aggiunto Pia Locatelli. “Ci conforta il fatto che sia aumentata la consapevolezza, che molte più donne trovino il coraggio di denunciare le violenze subite e gli episodi di stalking, che ci sia più fiducia nelle forze dell’ordine. Un passo avanti dovuto senza dubbio al preziosissimo lavoro compiuto dalle associazioni sul territorio, ma anche a questo Parlamento che si è dimostrato sin dall’inizio della legislatura particolarmente sensibile al tema, approvando la legge che ratifica la Convenzione di Istanbul e subito dopo quella contro il femminicidio. “È necessario intervenire con una massiccia campagna di informazione, una sorta di decalogo che indichi quali sono i segnali di pericolo e come comportarsi già dal primo campanello d’allarme, perché non sia troppo tardi. Non servono nuove leggi, né, come propone qualcuno, un inasprimento delle pene. L’aspetto punitivo non risolve il problema: la nostra priorità non è che gli assassini vadano in galera, ma che non vi siano più femminicidi e violenze sulle donne. Da qui la necessità di stanziare risorse per sviluppare politiche di prevenzione, che nonostante la gravità del fenomeno stanno portando dei risultati, per sostenere servizi e centri antiviolenza e per svolgere un’azione educativa soprattutto sugli uomini e sui ragazzi, che parta dalle scuole e che non trascuri nessun aspetto a cominciare dal linguaggio che non deve essere sessista”- ha sottolineato.
Pia Locatelli ha partecipato stamane alla Camera all’evento “#InQuantoDonna, organizzato dalla Presidente Laura Boldrini: per la prima volta l’Aula di Montecitorio sarà aperta solo alle donne alle vittime di violenza e a chi le sostiene. Nel pomeriggio parteciperà alla manifestazione di Roma promossa da “Non una di meno” che è partita alle 14 da Piazza della Repubblica. “Ci saranno tantissime donne – ha concluso Pia Locatelli – ma mi auguro che ci siano anche tantissimi uomini, perché è da loro che deve partire il cambiamento”

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