Meloni contro i migranti? Cova una svolta reazionaria

di Nautilus

Le uscite della Presidente del Consiglio sui femminicidi e sul presunto aumento dell’incidenza degli stranieri in questo tipo di spregevole reato sono affermazioni gravi in sé e al tempo stesso anche infondate. Sembrano “errori” scontati per una Presidente del Consiglio orgogliosamente di destra. Ma non è affatto così. Entrambe le questioni sono rilevanti e foriere di cattive novità. L’infondatezza può apparire quasi naturale in questi tempi così grossolani: arronzare oramai è diventata la regola. E tuttavia Meloni, da quando è Presidente del Consiglio, ci ha sempre tenuto ad argomentare. È vero che ultimamente ha perso qualche colpo ma la sortita sui migranti assassini di donne è volutamente imprecisa, come dimostrano i dati del Ministero dell’Interno. E come lei sa benissimo. Qui sta il punto: Meloni sbaglia, sapendo di sbagliare, ma se ne disinteressa. Spara, pur di spararla grossa, pur di tallonare Salvini che su questi temi non si è mai fatto scrupoli. E allora, ecco il punto politicamente più pericoloso. La vittoria di Trump avrà sempre più l’effetto di un “tana libera tutti”, di sdoganare gli istinti politicamente più scorretti di tutte le destre del mondo. Provocando una rincorsa a destra che potrebbe diventare persino pericolosa. Fino ad oggi – bisogna saperlo riconoscere – in Italia la destra ha fatto la destra. Certo, con un supplemento di arroganza e di ignoranza che spesso indigna, ma per ora si sono “tenuti”: il trumpismo e il neofascismo non si sono (ancora) materializzati. Ora però le sortite dei ministri Salvini e Valditara, nonché della Presidente del Consiglio, fanno intendere che la tregua è finita. Introdurre la variante indirettamente razzista nella questione migranti è come uno squillo di tromba: è un richiamo alla foresta nera. In questo Paese quella minoranza, silenziosa ma numerosa, è sempre stata contenuta: prima dalla Dc poi da Alleanza nazionale in versione Fini e dalla Lega versione Bossi e Maroni. La sequenza Valditara-Salvini-Meloni ci dice che il trumpismo, se diventa contagioso, può svegliare un animale dormiente: la bestia reazionaria.

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