Loris Fortuna una vita per i diritti

di Redazione

Così come gli ideali e le battaglie socialisti sono senza tempo, rimanendo attuali in epoche tanto diverse, così le personalità dei socialisti che hanno dedicato la loro vita a quegli ideali e a quelle battaglie mostrano una contemporaneità che si spiega con la vitalità delle idee per cui si sono battuti. In questo 2024 carico di anniversari, il 22 gennaio ricordiamo il centenario della nascita di un compagno il cui nome è sinonimo di lotta per l’affermazione del diritto di donne e uomini alla libertà da ogni forma di prevaricazione e pregiudizio. Loris Fortuna fu, nel suo percorso di vita, tutto ciò che un socialista può essere: partigiano, deportato in Germania, avvocato degli ultimi, massone; prima affascinato dal comunismo, lo rinnega quando i carri armati russi abbattono il rinnovamento socialista ungherese a Budapest. Da socialista autonomista entra in parlamento nel 1963 e, in un tempo in cui per essere eletti ci vuole la preferenza del tuo nome sulla scheda, viene sempre rieletto, anche in più collegi, fino alla sua morte, nel 1985. In quei vent’anni si è battuto per la riforma della carcerazione preventiva, per l’obiezione di coscienza, per la riparazione degli errori giudiziari, per gli orfani, per le minoranze linguistiche, per la riforma del diritto di famiglia (non solo il divorzio, che resta una delle sue vittorie più luminose), per l’aborto, per le libertà di espressione e di comunicazione, per la parità di genere, per la liberalizzazione della cannabis, per l’abolizione dell’insegnamento della religione, per i diritti degli animali, per la trasparenza dei lavori parlamentari, per i diritti dei detenuti, per il voto degli italiani all’estero, per i Paesi in via di sviluppo; e, infine, per l’eutanasia. Quest’ultimo impegno, nel suo ultimo anno di vita, quando era anche ministro del governo Craxi, ci ha lasciato un memorabile intervento parlamentare sul diritto a separarsi con dignità e libertà da una vita resa intollerabile dal dolore. Basta vedere quante di queste tematiche siano ancora all’ordine per giorno per rendersi conto dell’attualità del socialismo di Loris Fortuna e della contemporaneità del suo esempio. Con compagni di strada come Craxi, Pannella, Tortora, ha dedicato tutta la sua vita a scalzare ogni tipo di pregiudizio e inseguire ogni forma di libertà, a riparare ingiustizie, contrastare aggressioni, mobilitare le coscienze. E se oggi possiamo godere di diritti come quello a divorziare o a non temere la genitorialità come una condanna, ma anche confrontarci con consapevolezza, benché ancora faticosamente, con le tematiche del fine vita, con una concezione diversa della funzione della pena, con il rifiuto della demonizzazione del diverso, è perché socialisti come Loris Fortuna, insieme ad effervescenti radicali e a generosi liberali, non hanno avuto paura di andare contro corrente. Grazie Loris: il tempo che ci separa da te non è un secolo, è un battito di ciglia; e tu sei con noi sempre, ogni giorno.

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