L’autoritarismo della destra che soffoca il dissenso

di Marika Forense

L’attuale scenario politico italiano, creato e fortemente voluto dalla destra, alla guida del Paese, in ambito “Sicurezza” ha miseramente fallito. Il “Ddl Sicurezza” è di nuovo al centro degli scontri politici e nella società; basti pensare al fatto che, in due anni di Governo, il nostro ordinamento ha visto l’introduzione di ben nuove quarantotto fattispecie, tra reati e inasprimenti delle pene. La presunzione che l’introduzione di nuovi reati dissuada dal commetterne, non è né un dato di fatto né una verità assoluta; anche la storia avvalora tale tesi, esempio né è il Codice Penale, più volte modificato nel corso degli anni, ma non ha mai portato all’azzeramento della criminalità. Questo decreto rappresenta l’autoritarismo puro della destra che non vuole più dare spazio al dissenso popolare; pensiamo ad esempio, agli articoli 19, 26 e 27 di questo decreto: il primo aumenta, senza specificare il quantum, le pene per chi protesta al fine di evitare la realizzazione di un’opera pubblica, misura evidentemente pensata e realizzata ad hoc per vietare il dissenso dei cittadini verso la realizzazione di opere prive di giustificazioni e fondamenti, quale ad esempio la realizzazione del “Ponte sullo Stretto”, opera voluta dal Ministro Salvini, ma realizzabile solo con il denaro dei cittadini del Sud Italia (sottraendo loro i fondi di sviluppo e coesione). Ancora gli articoli 26 e 27 introducono pene più severe per quanto concerne le proteste all’interno degli istituti di pena e nei centri di permanenza e rimpatrio: quest’ultimo rappresenta proprio l’essenza dell’antidemocraticità della destra, incapace di comprendere che le proteste nelle carceri hanno tutte un filo conduttore, ossia la manifestazione all’esterno delle drammatiche condizioni di vita dei detenuti di cui, la destra non si è mai voluta occupare. Sono lontani i tempi in cui il Ministro Nordio si definiva garantista e liberale: in due anni di governo, ha dimostrato esattamente il contrario. Cosa ci si poteva aspettare di diverso da questo decreto? Nulla. Ancora una volta la destra ha mostrato il suo pugno duro e il suo viso antidemocratico a discapito dei cittadini, il più delle volte nei confronti dei cittadini più deboli. Ricordando anche una “perla” di questo decreto, ossia la questione del rinvio non più obbligatorio dell’esecuzione della pena nei confronti delle detenute madri e delle donne incinte, articolo pensato e voluto non per tutelare il benessere superiore dei bambini di crescere al di fuori delle mura carcerarie, ma bensì per punire tutti, indistintamente tutti.

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