La toponomastica che mette a testa in giù la storia

di Marco La Regina

Il fatto è noto: a Lucca non ci sarà, per ora, nessuna strada intitolata a Sandro Pertini, perché la giunta di centrodestra, avrebbe avuto ‘altre priorità’. Durante quella seduta del consiglio comunale passata agli onori delle cronache per settimane, mentre si bocciava la mozione del consigliere che aveva portato la proposta, tra le urla dell’assessore di Casapuond Fabio Barsanti, Daniele Bianucci, il capogruppo di Fdi aveva urlato “A noi!”, noto motto fascista. Pagina triste per la città di Lucca e per le Istituzioni. Nel frattempo, a Grosseto, non sono bastate né le oltre duemila firme raccolte dai cittadini contrari, né le proteste dell’ANPI ed il parere contrario dell’Istituto di Storia Patria della Toscana, per bloccare la decisione del sindaco Colonna (FdI), coadiuvato dal nullaosta fornitogli dalla Prefetta Paola Berardino (moglie del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi), di intitolare una strada della città a Giorgio Almirante, il “fascista in democrazia” (come egli stesso si definì). Insomma, un tributo a chi ha pagato con la propria libertà i soprusi del fascismo, Sandro Pertini, no. Una strada a chi del fascismo ha fatto la propria ragione di lotta politica, Giorgio Almirante, sì. In un mondo sottosopra, dove gli slogan battono l’informazione e l’ignoranza si permette di guardare dall’alto al basso la storia, un goffo tentativo di revisionismo storico come questo, con il fascista che prende il posto del partigiano, rischia di rappresentare un precedente pericoloso per il futuro del Paese. Questa è un’onta, nelle parole del Presidente nazionale dell’ANPI, Giuseppe Pagliarulo: “Una deriva anticostituzionale e fascistoide che va immediatamente fermata con l’unità e l’azione di tutte le forze democratiche”. Il PSI riconosce sé stesso e la propria storia in quei valori di verità e di giustizia che la figura di Sandro Pertini, il “Presidente di tutti”, perfettamente incarna in quanto partigiano, socialista e vero simbolo dell’Italia a cui agogniamo. Non avendo alcun dubbio su quale sia la strada giusta da percorrere, il primo passo fatto nelle piccole realtà di Teggiano e San Pietro al Tanagro (SA), vuol dare l’avvio ad una campagna che spinga ogni consigliere comunale d’Italia, capace di condividere con noi tali valori, a fare lo stesso laddove ancora manchi un giusto tributo simbolico al ricordo dell’ex Presidente.È doveroso rispondere alle derive del nostro presente con la stessa forza ed intensità del passato, contro ogni forma di fascismo perché, avvalendoci delle parole pronunciate da Pertini stesso, in occasione delle celebrazioni per la liberazione d’Italia del 25 aprile 1970: “Non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà”.

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