L’ estenuante lavoro compiuto nel brevettare, produrre e distribuire, in tempi ridottissimi, un vaccino anti covid-19 per bloccare la pandemia in corso, si sta tramutando in una gara dei paesi produttori, la cui competitività sta sovvertendo vecchi equilibri e creandone nuovi, mentre il vaccino sta divenendo uno strumento geopolitico di grande importanza.
Le principali superpotenze occidentali impegnate nella produzione sono gli USA e l’Inghilterra, le cui compagnie produttrici hanno stipulato contratti con gli stati membri UE, piegati da una emergenza che sembra non trovare fine.
Le scelte politiche degli Usa – impegnati in primo luogo, ad arrivare ad una immediata immunità di gregge – si stanno mostrando meno imperialiste rispetto alla Cina che, sebbene primo focolaio mondiale e fuoriuscita per prima dall’emergenza pandemica, ha sviluppato tre tipologie di vaccini che sta esportando in tutto il mondo. Certamente, la Cina è motivata ad acquisire nuovamente il principio di soft Power, vale a dire quel potere di influenza a livello diplomatico e nelle relazioni internazionali fondato sulla propria immagine e reputazione, indebolito dalla crisi pandemica. In effetti, la distribuzione geografica dei vaccini cinesi coincide perfettamente con la sua politica estera: le principali distribuzioni sono avvenute in America Latina, Turchia, Africa e Sud-est Asiatico. Partners in termini di aiuti e investimenti infrastrutturali. La scelta politica della Russia è tesa più all’esportazione diventando potenziale “competitor” della Cina sull’Eurasia e in Africa.
Ma perché intorno alla produzione e alla distribuzione dei vaccini si sta giocando una battaglia geopolitica planetaria?
Di fatto Cina , Russia e Usa attraverso i vaccini, competono per avere la supremazia a livello internazionale ed i vaccini seguono le potenze che li producono. E l’Europa cosa farà? Lavorerà coesa secondo un principio di leale collaborazione? Dove si collocherà?
In conclusione, la nuova partita di geopolitica mondiale si giocherà sullo scacchiere della Global health tra gli Stati produttori-esportatori di vaccini e sarà su questo scacchiere che si costruirà il nuovo ordine mondiale post- pandemia.