Area Industriale di Melfi – il sindaco Valvano a Giorgetti . “Da Stellantis all’ex Auchan sino alle aziende dell’indotto : in Basilicata troppe le crisi non risolte”

“Occorre arginare il  forte declino socio-economico con  fattori di competitività localizzativa  per far crescere (anziché tagliare) l’occupazione in Basilicata. Ridisegnare i poli industriali lucani investendo su fattori di competitività localizzativa”. E’ quanto chiede il Sindaco di Melfi, Livio Valvano in una nota inviata questa mattina al Ministro  dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.
Potenziare la Z.E.S., creare  una “Hydrogen Valley” a servizio dell’ area industriale di Melfi, ridurre l’IRAP per abbassare il costo del lavoro ed istituire una Task Force che segua il processo di cambiamento in atto sul sistema industriale dell’ auto italiano sono delle priorità non più rinviabili per arginare il  “forte declino socio-economico”.
I dati sono chiari.  “Il territorio di Melfi è uno strategico crocevia geografico- si legge nella nota di Valvano-  dove è insediato lo stabilimento automobilistico STELLANTIS (ex F.C.A.) e dove, fino allo scorso anno, operava la principale piattaforma logistica del gruppo AUCHAN, poi rilevato da CONAD. Dallo scorso anno, complice anche lo stato di emergenza sanitaria planetaria, l’accelerazione su  alcuni riassetti aziendali sembrano poter causare un significativo pericolo per la tenuta sociale della nostra piccola Regione. La Basilicata nel 2020 ha subito un crollo del PIL del 12% circa, una riduzione dell’ occupazione di 4.900 unità e la perdita di quasi 5 mila residenti su una popolazione di 550 mila abitanti. Un apparato produttivo quello insediato a  Melfi -che occupa tra 13 e 15 mila persone (residenti in quasi tutti i 131 Comuni della Basilicata)- e svolge un ruolo cruciale per l’intera Regione sul piano della tenuta economica e sociale”.
Per il sindaco Valvano “crisi non risolte come quella della piattaforma logistica ex Auchan (126 lavoratori per i quali CONAD ad oggi non ha trovato alcuna soluzione), unite ai processi di cambiamento in atto nel settore auto (Stellantis e aziende dell’indotto), potrebbero portare la nostra Regione in una condizione di “collasso sociale”.
“Per questo il giorno 13/04/2021 a Melfi abbiamo tenuto un Consiglio Comunale aperto- prosegue la nota di Valvano-  che ha visto la partecipazione dei Sindaci di 70 Comuni Lucani, di rappresentanti Parlamentari, degli amministratori regionali, dei rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali, di Confindustria Basilicata e del Vescovo di Melfi intervenuto anche a nome della Conferenza Episcopale di Basilicata. In sintesi era rappresentata l’intera Regione ,   coesa e convergente sui rischi ma anche sulla prospettiva. Non va sottovalutata la massima condivisione dell’analisi espressa da tutte le forze sindacali e da Confindustria, insieme a tutte le forze politiche che animano i diversi livelli istituzionali. E’ stata espressa anche una comune visione sulla necessità di investire sulle infrastrutture in quanto nodo strategico per il Mezzogiorno e per l’intero Paese, con l’introduzione di ulteriori fattori di competitività localizzativa a partire dal potenziamento della Z.E.S., dalla  riduzione del cuneo fiscale con potenziamento della misura di cui all’art.27 del D.L. 14/08/2020 n.104 e riduzione dell’IRAP per abbassare il costo del lavoro. Ed ancora puntare sul drastico taglio dei costi dell’energia ad uso industriale convergendo sull’uso dei numerosi impianti rinnovabili già presenti sul territorio per creare una “Hydrogen Valley” (con energia a chilometro zero) a servizio dell’area industriale di Melfi. Tra le priorità anche il  potenziamento infrastrutturale per i collegamenti autostradali e ferroviari verso il polo industriale, crocevia geografico per tre Regioni (Basilicata, Campania e Puglia) e l’ istituzione di una Task Force che segua il processo di cambiamento in atto sul sistema industriale dell’auto italiano che per STELLANTIS ha nello stabilimento di Melfi il principale centro produttivo”.
Per Valvano “l’obiettivo è quello di far crescere (anziché tagliare) l’occupazione, “ridisegnare” i nuclei industriali, provando a giocare la stessa partita che giocano le aziende sul mercato globale , partita che è quella della competitività,  fattore di crescita e sviluppo indispensabile anche per tutto ciò che è fuori dalla fabbrica- conclude la nota di Valvano- avendo cura di non svilire qualità e valore del lavoro”.

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