La gara al rialzo fra Salvini e Meloni

di Enzo Maraio

La destra di Governo continua imperterrita in una campagna elettorale che non è mai cessata, con buona pace dei media nazionali che non smettono di propinare al grande pubblico il dettato governativo su questo o quell’argomento. È il caso dei migranti, divenuti l’obiettivo del fuoco amico Salvini-Meloni, che ogni giorno sentono la necessità di creare un epicentro in cui far convergere il rancore e la rabbia dei cittadini. Una specie di scontro al rialzo, con l’obiettivo di posizionarsi più a destra possibile, in vista del tutti contro tutti alle europee. Ecco allora tutti a concentrarsi sui cinquemila euro di “tassa d’ingresso”. O sul finanziamento della Germania alle Ong che si prodigano al salvataggio in mare dei disperati, come se ciò fosse una novità. Si invoca una maggiore presenza europea sulla risoluzione del problema per fare di Bruxelles il capro espiatorio della propria inefficacia. Passate le elezioni di giugno prossimo, si troverà un altro argomento che torni utile ai propri interessi elettorali piuttosto che al Paese. E poco importa che per fare un pieno si spenda una follia; che per fare una tac si aspettino anni; che con i tagli al sociale le famiglie italiane fragili siano ancor più in difficoltà ed il futuro non appare certo roseo. La destra delle sparate da campagna elettorale deve ora fare i conti con l’amara realtà. In un contesto economico che non consentirà fughe in avanti, come l’aumento del deficit o altri artifici contabili, per salvare la faccia; ci apprestiamo ad una stagione di rigore economico, che in altri tempi avremmo chiamato responsabilità. Un periodo nel quale, anche per rispondere ai parametri europei, la serietà dovrà essere la bussola. Se ne stanno accorgendo in molti, anche diversi Ministri, che la ricreazione è finita. Altri non conoscono invece un linguaggio diverso da quello che parla alla pancia delle gente: è un atteggiamento ormai pericoloso, che mette a rischio la credibilità del Paese. Colei che ricopre il ruolo di coordinamento in questo Governo, dovrebbe prenderne atto velocemente. E conseguentemente agire perché, cara Giorgia, non può essere tutto uno show elettorale.

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