di Enzo Maraio
La riforma della giustizia ancora una volta diventa terreno di scontro politico tra le forze della stessa maggioranza di governo. La scelta della premier Meloni d’intervenire a una riunione della sua coalizione sull’argomento, seppur legittima per carità, ha il sapore di un vero e proprio commissariamento del Ministro Nordio, “costretto” a rivedere l’impianto della riforma e a mettere mano al testo sulla prescrizione. Mettere le mani in maniera così palese su un argomento delicato, forse soltanto per rispondere al fuoco amico di Mediaset, è sbagliato e anche pericoloso. Un errore pari, se non peggiore, a quello fatto con la trasmissione dei video fuori onda del compagno della Premier. Ma questo è un problema della Meloni e dei suoi alleati. Noi ribadiamo che non ci piegheremo alla deriva giustizialista nella quale questa destra cerca di trascinare il Paese. Bisogna evitare che l’Italia piombi nell’ingiustizia e nell’inefficienza. Il rischio concreto è che la macchina giudiziaria si inceppi e che i cittadini subiscano processi infiniti, anche se innocenti. Su un argomento così delicato, serve la condivisione, in Parlamento, di tutte le forze politiche che vogliono difendere le ragioni dello Stato di diritto. Ed è insopportabile che su questi argomenti si innesti una politica boccaccesca, che non ha nulla di serio da offrire a un Paese in sofferenza. Un Paese in piena emergenza nel quale si allarga sempre più la forbice sociale. Una politica fatta di dispettucci, come l’aver bloccato la nomina di Giuliano Amato alla guida del comitato sull’intelligenza artificiale, solo perché proposta dal sottosegretario Barachini, berlusconiano di ferro, o piuttosto bloccare l’emendamento dell’azzurro Fratin, che prevedeva la proroga del mercato elettrico tutelato per le famiglie. Qual è il messaggio che si trasmette agli italiani? Che la maggioranza sceglie in base a un opportunismo politico o che, così come dovrebbe essere, una coalizione lavora al miglioramento delle condizioni degli italiani? Eccolo qui il bluff di questa destra. Che vuole occupare poltrone, gestire potere ed è pronta a colpire i suoi stessi alleati pur di farlo. Per l’Italia e per gli italiani, così, cara Giorgia, proprio non va.