“Il documento economico e finanziario rappresenta la prova generale del governo per aprire uno scenario nuovo in Europa. Non si tratta di modificare l’Unione nel nome di maggiori investimenti e di una maggiore uguaglianza, come noi abbiamo proposto”. Così Riccardo Nencini, segretario del Psi, che sottolinea: “Si tratta di distruggere l’esistente per creare equilibri che vedano la Russia di Putin al centro del nostro interesse. Per mezzo secolo – aggiunge Nencini – lo scontro è stato tra società aperta e società solidale, tra socialdemocrazia/cattolicesimo democratico e liberalismo. Oggi quello scontro ha cambiato di segno. È il nazionalismo etnico il competitore più agguerrito. E il suo esordio ufficiale in Italia e’ stato oggi. Pochi investimenti, appena 3.5 M., zero fondi in scuola e cultura, interventi redistributivi e basta, condono fiscale, nessun taglio di tasse per stipendi e pensioni. Non c’è dubbio: di errori la sinistra ne ha commessi e l’U.E. che abbiamo conosciuto non si è fatta proprio benvolere.
È il momento di rimboccarsi le maniche – ha concluso Nencini – unire storie e esperienze per non essere travolti”
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