di Enzo Maraio
I socialisti domani, domenica 3 dicembre, tornano ad animare le piazze per la raccolta firme a sostegno delle 5 petizioni lanciate qualche mese fa dalla Festa dell’Avanti. “No sanità Spa, Scegli chi voti, Lavoro Giusta causa, Transizione futuro, Me lo merito” sono le petizioni con cui chiediamo che il nostro Paese si doti di una sanità pubblica universale e gratuita, del ritorno al sistema elettorale proporzionale con preferenze alle elezioni politiche perché i cittadini possano tornare a scegliere i propri rappresentanti, del lavoro dignitoso a cominciare da quello degli under 30, di una transizione ecologica sostenibile e del diritto all’istruzione fondata sul merito. Idee che saranno alla base delle nostre campagne future, soprattutto in vista delle elezioni europee e della tornata elettorale che coinvolgerà quasi 4000 comuni che andranno al voto in primavera. Ci aspettiamo una grande mobilitazione nei territori perché questo Governo sta voltando le spalle alle persone più fragili e alle famiglie che non ce la fanno, alle prese con l’inflazione, con il carrello della spesa sempre più leggero e il caro benzina. A partire da queste proposte, nei prossimi mesi il Psi manterrà aperto il dialogo e il confronto con tutte le forze politiche alternative al centrodestra, per intraprendere un percorso – anche programmatico – e costruire una alleanza plurale e aperta che risulti credibile ad un elettorato sempre più disorientato rispetto ad una sinistra che ha smarrito da tempo alcune coordinate fondamentali. Restituire chiarezza alle idee che mettiamo in campo, visione e una strategia di sviluppo per l’Italia, sono le priorità se vogliamo costruire una coalizione plurale. E serve che il PD, anche nei territori, abbandoni ogni forma di autosufficienza che, fino ad oggi, ha prodotto solo sconfitte elettorali. È questo il momento. Il Governo Meloni appare sempre più in difficoltà e, ancora una volta, i Ministri innescano confusione. L’uscita scomposta del Ministro della Difesa Crosetto contro la magistratura arriva proprio quando in Cdm si discute di giustizia con l’introduzione di alcune misure, decreti attuativi previsti dalla riforma Cartabia sulla valutazione dei magistrati. E mentre siamo tutti in attesa della riforma Nordio, per imboccare una strada di una giustizia giusta e non giustizialista, che garantisca certezza del diritto e velocità nei giudizi. Ma su questo ci sembra che il Ministro della Giustizia sia minoranza e venga scientificamente bloccato dalla sua stessa maggioranza, che assume sempre di più i suoi tratti illiberali. Incalzeremo il Governo anche con iniziative per non abbassare la guardia sui temi della violenza di genere, che il 25 novembre scorso ha conosciuto un grande moto di opinione e che non deve cessare. Se non ora, quando?