Avanti, il Tribunale da ragione al Psi. Maraio, la politica non si fa nelle aule dei tribunali

“La politica non si fa nelle aule dei tribunali e Stefano Carluccio dovrebbe saperlo bene. Ha scelto le vie giudiziarie portando il Psi innanzi al Tribunale di Roma e ha perso. Piaccia o meno l’Avanti è parte della storia del Psi e, ancora una volta, la furbizia di qualcuno non ha pagato. Eppure molti di noi, il sottoscritto per primo, avevano addirittura fatto un’apertura di credito nella speranza che le continue diaspore, che hanno distrutto il partito, potessero essere lasciate definitivamente alle spalle. A tale disponibilità si è risposto con un ricorso giudiziario per chiedere in uso esclusivo marchio, testata e un risarcimento. A Carluccio è andata male, e di seguito riporto il dispositivo della ordinanza resa dalla Sezione XVII del Tribunale di Roma, specializzata in materia di impresa, con la quale ha rigettato il ricorso presentato da chi aveva messo in dubbio il nostro legittimo uso dei loghi e dei marchi da sempre indissolubilmente legati alla storia centenaria del PSI”

“Alla luce di tali elementi la registrazione del marchio ‘Avanti!’, nella medesima veste grafica di quello notoriamente in uso dapprima al Partito socialista italiano fino al 1994 e poi ai soggetti che i liquidatori nominati in sede congressuale hanno ritenuto essere successori del primo, si rivela invalida per carenza del requisito della novità, ricorrendo le condizioni previste dagli artt. 12 lettere a) e b) e 25 co. 1 lett. a) c.p.i..
In ogni caso, anche volendo ritenere valida la registrazione del marchio da parte della società editrice Giornalisti editori, avvenuta in data 5 luglio 2012, a seguito di domanda proposta in data 14 dicembre 2011, dovrebbe ritenersi fondata l’eccezione di decadenza formulata dal resistente, ex art. 26 c.p.i., in ragione del non uso del segno da parte del presunto legittimo titolare per quasi dieci anni e quindi ben oltre il termine previsto dall’art. 24 c.p.i.: dalle stesse allegazioni della parte ricorrente si desume, infatti, che lo stesso avrebbe acquisito la titolarità del marchio con atto trascritto l’8 luglio 2020 intraprendendo poi l’iniziativa editoriale di pubblicazione del periodico contraddistinto dal marchio Avanti! dal 1 maggio 2021, allorché era già maturata la decadenza del diritto trasferitogli per non uso ed il marchio era invece pacificamente utilizzato dal resistente, per stessa allegazione del ricorrente dal 2012.
Per tali ragioni, le domande della parte ricorrente nei confronti della resistente sono respinte”.
In ragione della soccombenza, il Giudice ha inoltre condannato il ricorrente al pagamento nei confronti del PSI delle spese del procedimento.

Enzo Maraio, Segretario nazionale del Psi

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