Enzo Maraio, segretario Psi, risponde al post pubblicato da Stefano Carluccio su Facebook il 6 novembre (clicca qui per leggere il post oppure qui per il link al post).
“Dalle farneticazioni alla memoria corta. Carluccio fa ricostruzioni storiche fantasiose e le confonde con i fatti reali: c’e’ un provvedimento giudiziario, a seguito di un suo ricorso contro il Partito, che dà pienamente ragione al Psi e condanna Carluccio alle spese legali sulla questione Avanti!
Abbiamo provato a richiamare al comune senso di responsabilità, aprendoci al confronto e al dialogo, e in tutta risposta hanno trascinato, con argomentazioni del tutto infondate, il Psi dinanzi al Tribunale chiedendo che ci fosse inibito l’uso del nostro giornale e del marchio.
Abbiamo poi chiesto pubblicamente che l’iniziativa di portare in edicola l’Avanti! fosse messa a disposizione dei socialisti e della causa socialista: hanno reagito con arroganza e disprezzo.
Errare è umano, perseverare è diabolico: dinanzi a un provvedimento giudiziario, chiaro a tutti, la temeraria iniziativa di utilizzare termini ed espressioni sulle quali bisognerà dare conto non soltanto ad una storia, ad un marchio e una comunità ma di fronte alla giustizia italiana.
C’è di più: gettando ombre sul gruppo dirigente che aveva retto il partito negli anni della liquidazione post Tangentopoli – arrivando persino a insinuare che avesse collaborato con i propri carnefici per eliminare il Psi – Carluccio non solo offende la nostra storia, ma infanga la memoria di molti compagni ormai scomparsi che non possono difendersi e getta discredito sul lavoro di quanti, tutt’oggi, lavorano per portare avanti, con coerenza, l’idea socialista. Tutto questo è inaccettabile, le offese gratuite alla comunità socialista sono inaccettabili!
Nonostante le pressanti richieste di molti compagni di chiudere completamente le porte ad ogni forma di dialogo, noi abbiamo scelto, da riformisti, la politica e la civiltà.
Tuttavia, la ragionevolezza non è debolezza: se ai nostri sforzi per evitare ulteriori lacerazioni alla comunità socialista si risponde con l’insulto, non resterà che pretendere l’applicazione della verità accertata dal Tribunale: solo il PSI è titolare del marchio Avanti! e chi cercherà di usarlo contro di esso sarà fermato”
Per sapere di più sull’ordinanza del Giudice del Tribunale di Roma che ha respinto le richieste di Stefano Carluccio e ha dato ragione al Psi, clicca qui.