Vaccini salva vita, la battaglia dimenticata di Mancini

di Nautilus

L’individualismo anti-scientifico e reazionario di una certa destra contro i vaccini impone un ripasso di storia ai tanti smemorati di questo Paese. Una diffusa diffidenza verso le vaccinazioni c’è sempre stata ma a cavallo tra anni Cinquanta e Sessanta si manifestò in modo particolarmente irragionevole perché la scienza era riuscita a mettere a punto diversi vaccini contro la poliomielite, una malattia che era diventata uno spettro per milioni di famiglie, perché a seconda della virulenza, metteva a rischio la vita o la qualità minima delle esistenze. Alla fine degli anni Cinquanta in Italia i casi stavano aumentando, il vaccino Salk, fatto per iniezione stava dando risultati disastrosi ma nessuno ne sapeva nulla. L’Avanti! ne rivelò l’inefficacia e diede notizia che uno scienziato polacco-americano, Albert Sabin, aveva debellato la polio in Usa, in diversi Paesi europei. Giacomo Mancini diventa Ministro della Sanità nel primo governo di centrosinistra il 4 dicembre del 1963. Mancini – mentre sale al Quirinale per il giuramento – convoca il giornalista dell’Avanti! Giorgio Giannelli, autore dello scoop e gli dice a bruciapelo: «Domattina ti aspetto al ministero», spiegandogli di essere determinatissimo ad adottare il metodo Sabin. Ma l’avversione dei medici e delle case farmaceutiche è forte. Ha raccontato Giannelli: “Mancini convoca tutti i medici provinciali d’Italia nella sede del Consiglio superiore della sanità. Quel giorno, a salone colmo di tutti i massimi dirigenti della salute pubblica, disse chiaro e tondo «da domattina si comincia con la vaccinazione Sabin». Grande sorpresa, qualcuno obiettò e pose difficoltà, «La conservazione, non abbiamo i congelatori». E la risposta di Mancini fu: «Comprate dieci, cento frigoriferi da famiglia, e non rompete più i coglioni». Fine. Una settimana dopo cominciò la vaccinazione con il Sabin, due gocce sullo zuccherino. La polio fu debellata. Una storia esemplare per capire quali sono le frontiere che separano reazione e progresso.

 

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