Ue. Maraio: “Sì alla difesa comune ma non con fondi coesione”

“Siamo in una fase internazionale nuova. Siamo convinti che sia arrivato, dato il contesto, il momento che l’Europa assuma maggiore responsabilità per la sua autosufficienza, la sua autonomia e la sua difesa. La nostra tradizione europeista deve spingerci a promuovere ogni azione di utile cooperazione, sostenendo e rilanciando il lavoro che il Presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, sta portando avanti. L’Unione europea, il più grande spazio di libertà e di diritti nel mondo, è impegnata a difendere la libertà del popolo ucraino: la libertà dell’Ucraina di oggi domani varrà per altri, è la libertà di tutti noi. Mentre concordiamo sulla improrogabilità di affrontare, finanziandola, l’emergenza della sicurezza, ribadiamo che non condividiamo la possibilità offerta agli Stati membri di utilizzare i fondi per la coesione: gli investimenti sulla sicurezza e sulla difesa europea non possono andare a scapito del pilastro europeo dei diritti sociali. Per questo riteniamo che il piano RearmEu proposto dalla Presidente della Commissione europea debba trovare altri canali di finanziamento. La sicurezza europea non può essere una mera sommatoria di investimenti fatti nella difesa dei 27 Stati membri. Serve una spinta, una visione: l’idea degli Stati Uniti d’Europa andava e va in questa direzione. È necessario avere un progetto unitario, condiviso e coordinato della difesa europea se vogliamo che davvero il nostro continente possa svolgere il ruolo di un attore geopolitico alla pari fra la Russia di Putin e gli Stati Uniti di Trump guidato dalla bussola dei valori europei.” Lo hanno dichiarato il Segretario del Psi, Enzo Maraio, e la responsabile Esteri del partito, Pia Locatelli, a margine dell’incontro del pre consiglio europeo del Pse a Bruxelles.

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