SEGRETERIA NAZIONALE PSI – DOCUMENTO POLITICO FINALE

L’Italia, come l’intero mondo occidentale, attraversa una fase di rapida trasformazione, anzitutto culturale e sociale, fortemente condizionata dall’impatto delle nuove tecnologie comunicative su abitudini e strumenti consolidati. Cambiano stili di vita e percezione della realtà. Cambiano i bisogni concreti delle persone.

La politica non è immune da questa mutazione, e le endemiche carenze del sistema istituzionale italiano fanno da cornice ad un avvicendamento sempre più veloce di categorie, formule e attori, con evidenti effetti di smarrimento nei confronti dell’elettorato.

Una delle manifestazioni più tangibili di tale situazione è stata la crisi di governo innescatasi nell’agosto scorso per volontà del leader della Lega, Matteo Salvini, e risolta, non senza complessità e traumi, con la conferma del premier Conte a Palazzo Chigi seppur nell’ambito di una maggioranza parlamentare di segno opposto a quella precedente. Al governo “giallo-verde” se ne è sostituito uno “giallo-rosso”, con un rovesciamento dei rapporti di forza pienamente legittimo dal punto di vista costituzionale sebbene di difficile previsione sino a poche settimane prima.

In questo quadro, il PSI ha partecipato alla fase delle consultazioni e della soluzione della crisi con un approccio prudente e responsabile, teso a verificare le concrete possibilità di formazione di un Esecutivo capace di favorire una svolta nelle politiche pubbliche e un rilancio del Paese sul piano sia interno che internazionale. I socialisti hanno quindi manifestato al Presidente del Consiglio la propria disponibilità a collaborare a questa operazione, sulla base di uno specifico mandato affidato dalla Direzione nazionale al segretario, Enzo Maraio. In sede di discussione preliminare il PSI ha avanzato proposte programmatiche e non ha richiesto incarichi di governo, facendo prevalere un atteggiamento di serietà e correttezza, a prescindere dalle convenienze di partito. A seguito di ciò, i due parlamentari socialisti, Riccardo Nencini al Senato e Fausto Longo alla Camera hanno espresso il voto favorevole al conferimento della fiducia al Governo, proprio in un’ottica di positiva valutazione degli indirizzi di programma esposti dal Presidente Conte.

Ma la fiducia iniziale non equivale ad un assegno in bianco, pertanto il PSI ha sin da subito specificato che avrebbe mantenuto un comportamento di attenzione alle singole proposte legislative, da valutare caso per caso e con possibilità di esprimere un voto contrario come avvenuto, ad esempio, in merito alla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari, atto considerato dai socialisti scellerato oltre che un appiattimento alle pulsioni populiste e contro il quale è in corso la mobilitazione per chiedere il referendum e permettere così ai cittadini di avere l’ultima parola.

Poco dopo la partenza del Governo si è consumata la scissione nel Partito democratico, con la fuoriuscita di Matteo Renzi assieme ad un gruppo di senatori e deputati per formare un nuovo soggetto politico, Italia viva. In questa occasione, alla luce del regolamento del Senato, si è profilata per il PSI la possibilità di consentire la costituzione di un gruppo autonomo a tale neonata formazione, opportunità colta con la nascita del gruppo “Italia via – PSI”. Questo evento ha prodotto l’effetto di consentire al nostro partito di concorrere alla creazione di un gruppo diverso da quello misto e quindi di conquistare una maggiore visibilità.

Anche in questo caso però, non è stato firmato alcun assegno in bianco, poiché fin dall’inizio i vertici del PSI, a cominciare dal segretario, hanno ribadito la natura tecnico-parlamentare di tale accordo, che non si estende al di fuori di questo ambito e, soprattutto, non intacca l’autonomia della comunità socialista nel progettare e orientare il proprio destino di rilancio.

Il PSI quindi mantiene intatta la propria struttura e punta con ancora maggiore convinzione all’azione di rigenerazione messa in campo a partire dal Congresso nazionale straordinario di marzo.

Peraltro, a distanza di due mesi dalla formazione del Governo e dalla costituzione del gruppo al Senato, il PSI riafferma la propria piena volontà di dare ulteriore impulso alla riorganizzazione del partito ad ogni livello mediante la celebrazione di tutti i Congressi provinciali e regionali e l’individuazione di nuovi gruppi dirigenti capaci di restituire energie ed entusiasmo alle articolazioni territoriali, presupposti insuperabili per affrontare al meglio le imminenti sfide elettorali sia sul piano regionale che locale.

Inoltre, a seguito dell’ottimo esito della Festa nazionale di Fano, è stato avviato il percorso di modifica dell’attuale simbolo per fornire una veste grafica capace di collocare il partito nello scenario attuale. Per tale ragione, la segreteria nazionale sottoporrà al primo Consiglio nazionale utile una proposta di modifica per consentire l’utilizzo del nuovo contrassegno già a partire dagli appuntamenti elettorali del 2020.

La manovra finanziaria in corso di discussione conferma alcune note positive, come l’abolizione del super-ticket sanitario, l’iniziale riduzione del costo del lavoro e il blocco dell’aumento dell’IVA, ma presenta anche alcune criticità soprattutto nell’assenza di una idea guida che caratterizzi lo spirito e l’obiettivo complessivo della legge di bilancio. Su tale aspetti il PSI non farà mancare la propria voce di stimolo e proposta durante i passaggi parlamentari dei provvedimenti.

In relazione, infine, agli equilibri interni alla maggioranza di governo, i socialisti italiani non possono non guardare con preoccupazione al clima sempre più conflittuale tra i partner dell’alleanza che rischia di mettere a repentaglio le possibilità di tenuta di una formula governativa nata con difficoltà e giustificata dalla straordinarietà del momento vissuto dal Paese. In assenza di correzioni di rotta, che noi auspichiamo, sarà quindi complicato portare a compimento gli obiettivi programmatici sui quali il Governo ha ottenuto la fiducia. I prossimi mesi saranno pertanto rivelatori delle concrete prospettive di stabilità dell’azione dell’Esecutivo, e della stessa Legislatura.

Le recenti elezioni regionali in Umbria, che hanno segnato il tracollo del polo tradizionale delle forze di sinistra e la soverchiante affermazione della Lega e Fratelli d’Italia, nonostante il patto civico stipulato tra il centrosinistra e il M5s, dimostrano – seppur con le debite cautele derivanti dal carattere peculiare di questo voto regionale – quanto sia in salita il percorso di connessione sentimentale tra il Governo e gli elettori.

Peraltro, dopo il voto umbro pare sia già entrato in crisi lo strumento individuato dal Pd per rafforzare l’alleanza tra le forze di maggioranza mediante la stipulazione di intese politiche in occasione delle elezioni regionali. A tal riguardo, il PSI ribadisce sin d’ora un’avvertenza. Il centrosinistra del futuro deve fondarsi anzitutto sul nucleo di forze che da sempre formano questo campo, tra le quali il PSI si colloca come socio fondatore, e non può in alcun modo ridursi ad una diarchia Pd-M5s, peraltro di difficile lettura da parte degli elettori e molto complessa in termini di valori condivisi. Diversamente, infatti, si assisterebbe solo ad un mero patto elettorale privo di quella vocazione di rilancio riformista del Paese che può e deve rappresentare la frontiera verso cui tendere, soprattutto nell’egemonia culturale che le forze sovraniste paiono realizzare.

Nello scenario descritto, e analizzata la situazione politica, quindi, la segreteria nazionale del PSI:

  1. riafferma l’impegno assunto in sede congressuale volto al rilancio dell’identità socialista mediante la formulazione di una propria politica e la presentazione di liste socialiste ovunque sia possibile, a partire dalle elezioni comunali e regionali che avranno luogo nel 2020;
  2. impegna il segretario a presentare nella prima seduta del Consiglio nazionale la proposta di revisione del simbolo del partito, sulla scorta della delega ricevuta dal Congresso nazionale straordinario e sulla base della consultazione tra iscritti e non iscritti svoltasi on line dal 1 agosto al 9 settembre;
  3. invita i segretari regionali e provinciali a concludere entro novembre 2019 la fase di rinnovo degli organi direttivi mediante Congressi, privilegiando il merito e il rinnovamento nell’individuazione degli incarichi di vertice;
  4. invita le Federazioni regionali ad organizzare momenti di mobilitazione e proposta politica, anche mediante Conferenze programmatiche, capaci di veicolare all’esterno la voce dei socialisti sui temi di interesse regionale, precedute da analoghe iniziative delle istanze provinciali.
  5. sollecita ai livelli provinciali l’intensificazione della campagna di adesione al partito per l’anno 2019, con l’obiettivo di favorire il massimo coinvolgimento di nuovi compagni e contribuire così fattivamente al rilancio della comunità socialista.

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