Referendum Le ragioni del NO. Conferenza stampa al Senato con Maraio, Nencini, Craxi, Giachetti, Baldelli, Cangini, Cicchitto

Si è tenuta oggi, presso al sala Caduti di Nassirya al Senato, la conferenza stampa promossa dal Psi e dal “Comitato per il no” per sostenere le ragioni del No al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre prossimi. “Rischiamo una deriva che porterà dei sistemi oligarchici a tenere in mano il governo del paese, la democrazia italiana vale di più di un euro a cittadino all’anno”- ha detto il segretario del Psi Enzo Maraio. “In assenza di una riforma della legge elettorale si rischia il caos istituzionale e di danneggiare la rappresentanza. I socialisti sono per il no, per difendere la democrazia e la Costituzione del nostro Paese” (guarda il video). A pochi giorni dalla fine di questa falsa campagna elettorale è giunto il momento di rappresentare le nostre ragioni come quando il Comitato nacque” spiega il senatore del Psi Riccardo Nencini, che aggiunge: “Il risparmio sarà basso, Cottarelli dice che ogni italiano risparmierà meno di un caffè all’anno, non certo le cifre che dice Di Maio”. “A sostegno del no – aggiunge Nencini – c’è una rappresentanza trasversale tra Camera e Senato, i referendum prescindono dagli schemi di collocazione parlamentare” (guarda il video). Durante la conferenza stampa è stato presentato anche il documento dei ‘riformisti per il no’ (leggi il documento)
Bobo Craxi, intervenuto alla conferenza stampa, ha aggiunto: “C’è in atto una stretta democratica nel mondo, con un disegno e delle pulsioni autoritarie, non vorrei che Roma desse un contributo a questa fase che stiamo vivendo. Non c’è sinistra al mondo che taglia la rappresentanza popolare”. Secondo l’ex parlamentare quella per il no è una “battaglia che non considero affatto perduta, non solo per le nostre ragioni ma anche per le ragioni che non sostengono gli altri. Il popolo italiano è chiamato alle urne per evitare che vengano ‘eliminati’ i loro rappresentanti”. (guarda il video). Alla conferenza stampa hanno repso parte anche Fabrizio Cicchitto, Bobo Giachetti, di Italia Viva, Andrea Cangini e Simone Baldelli di Forza Italia. Per Fabrizio Cicchitto, “per intervenire seriamente sul Parlamento dovresti fare la scelta del monocameralismo e del Senato delle regioni, altro che le fesserie sulla riduzione delle spese. Il Pd per fare il governo con il M5S ha rinunciato a tutto, è l’unica spiegazione per cui ha votato tre volte no e ora vota sì, tra le contropartite allo stato attuale delle cose non c’è nemmeno il Mes”. Cicchitto ha aggiunto: “La riforma del parlamento avrebbe un senso se si basasse sul monocameralismo o comunque su una differenziazione di ruoli fra Camera e Senato da cui forse potrebbe anche derivare una diminuzione del numero dei parlamentari che certamente non è fondamentale. Invece questa riforma discende da una visione reazionaria secondo la quale va ridotto il numero di questi “parassiti”. Il Pd – ha concluso – si è arreso completamente a questa impostazione del M5s”(guarda il video). “Amici e compagni grillini, come dicevate voi, vi avvisiamo che il vento sta cambiando”- ha detto Roberto Giachetti. “Quelli del sì non si confrontano perché le loro ragioni non ci sono, non è una riforma ma un taglio lineare”- ha aggiunto Giachetti, secondo cui bisogna “combattere anche con la decisione tutta politica di abbinare regionali e amministrative al referendum, per non consentire agli elettori di valutare le riforme nel merito” (guarda il video). Il senatore di Forza Italia Andrea Cangini parla di quello del no come di un “fronte popolare eterogeneo e originalissimo, in cui tutti sono concordi nel dire che questa non è una riforma, posizione sostenuta da 200 costituzionalisti tra i più autorevoli. È una bandiera demagogica di un movimento politico, le altre sono state vilipese dallo stesso movimento ed è rimasta solo questa anticasta. Ma le cose stanno cambiando, il 40-45% è pronto a votare no” aggiunge Cangini, che ribadisce: “Siamo un fronte di uomini liberi e forti che poco hanno a che fare con le leadership dei rispettivi partiti, il no sarebbe il voto più rivoluzionario e democratico degli ultimi 30 anni”(guarda il video). Simone Baldelli, deputato di Forza Itazlia, sostiene: “si passa da un bicameralismo perfetto a uno perfettissimo, rendendo uguali le platee elettorali si va in direzione contraria al superamento del bicameralismo perfetto. Con questo referendum gli elettori del centrodestra e del centrosinistra possono dire no all’incompetenza costosa dell’antipolitica”. (guarda il video)

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