Referendum giustizia. Nascono i comitati socialisti per il sì. Maraio, mettere un limite all’egemonia delle procure e alle porte girevoli dei giudici

“Con la riforma Cartabia si pone un limite alle porte girevoli dei giudici in politica e all’egemonia delle procure. Non è sufficiente per sradicare i corporativismi e a far recuperare credibilità alla magistratura dopo l’ondata senza precedenti di scandali che l’ hanno coinvolta”. E’ quanto ha affermato il segretario del Psi, Enzo Maraio, in una conferenza stampa alla Camera con Riccardo Nencini, Fausto Longo e Lorenzo Cinquepalmi, responsabile dei comitati socialisti, per annunciare la costituzione dei comitati socialisti per il referendum sulla Giustizia. “E’ cresciuto il partito delle toghe che si sono ricompattate di fronte a una riforma che riteniamo ‘garbata’ e persino soft: va infatti migliorata e lavoreremo perché le  forze politiche di centrosinistra e di governo, con un atto di responsabilità, lavorino con noi per migliorarla e per approvare i referendum che non sono un atto di ostilità – ha aggiunto Maraio –  ma uno strumento per dotare l’Italia di un sistema giudiziario più equo e giusto”. Entrando nel merito della riforma, Maraio ha spiegato che “ogni giorno in Italia tre persone finiscono ingiustamente in carcere da innocenti: con il sì al quesito sulla custodia cautelare si limita il potere di discrezionalità del magistrato e si evitano altri casi Tortora”. Inoltre per Maraio “la legge Severino è incostituzionale e blocca le amministrazioni locali per effetto di provvedimenti giudiziari non definitivi. Bisogna eliminare l’idea punitiva che i cittadini hanno della giustizia”
Riccardo Nencini ha aggiunto: Nencini: “Il nodo del potere delle correnti nella magistratura è un nervo scoperto che bisogna correggere. Sosteniamo i referendum anche perché vanno ripristinati equilibri certi tra i poteri dello Stato, 22 modificati subito dopo il 92-93”. Fausto Longo ha aggiunto che “la Riforma che ci apprestiamo a votare dalla settimana prossimain Aula è un primo passo verso la modifica dell’organo di autogoverno dei magistrati”, e aggiunge “ma che andrà necessariamente conclusa con i referendum”. Lorenzo Cinquepalmi, responsabile dei comitati socialisti per il sì, intervenendo in conferenza stampa ha proseguito: “I referendum giustizia non sono risolutivi? È vero. Forse non raggiungeranno il quorum?
È altrettanto vero. La riforma Cartabia del CSM è timida?
Si, lo è. Eppure, tutte queste azioni sono necessarie per quanto segnano una direzione e cominciano un cammino.
La reazione dei vertici della magistratura organizzata non è la reazione di tutta la magistratura, così come, ormai, i vertici dell’ANM rappresentano una casta nella casta”. Per Cinquepalmi  “un intervento graduale sui meccanismi di elezione del CSM può fare emergere, anche tra i magistrati, una visione dell’ordinamento giudiziario più equilibrata e liberale di quella esasperatamente corporativa che i vertici ANM difendono strenuamente”

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