Sabato 30 settembre si è svolto il congresso regionale del PSI del Lazio
cui hanno partecipato oltre 70 delegati eletti dalle assemblee provinciali.
Nel corso del dibattito sono intervenuti il coordinatore nazionale Gianfranco
Schietroma, il parlamentare Oreste Pastorelli e il consigliere regionale
Daniele Fichera oltre a numerosi rappresentanti dei territori.
Il congresso ha confermato il sindaco di Licenza Luciano Romanzi segretario
regionale ed ha approvato all’unanimità un documento politico che chiede
l’apertura di un confronto nel centrosinistra che si riporta
integralmente”.
Lo si legge in una nota del Psi.
“Il Congresso del PSI del Lazio esprime la viva preoccupazione dei
socialisti per la situazione e le prospettive che caratterizzano il
centrosinistra nella nostra regione in vista della prossima scadenza
elettorale regionale. L’iniziativa di coalizione tra le forze politiche e
civiche, che aveva condotto al successo del centrosinistra nella tornata
elettorale del 2013 consentendo l’elezione a Presidente di Nicola
Zingaretti, è stata progressivamente svuotata a favore di una gestione
meramente amministrativa e di un approccio puramente propagandistico privi di
un riconoscibile disegno riformatore sui temi fondamentali della politica
regionale.
Sulla sanità, sui trasporti, sull’urbanistica e sulla gestione dei rifiuti
mancano ormai da troppo tempo autentici momenti di confronto programmatico e
di iniziativa politica e ciò ha provocato, nei territori, una percezione di
isolamento, un’assenza di indirizzo univoco che hanno contribuito a
determinare le divisioni e le sconfitte subite dal centrosinistra nelle
ultime tornate amministrative.
I socialisti ritengono indispensabile l’immediata apertura di un serio
confronto tra le vere forze politiche del centrosinistra, le organizzazioni
sociali e le esperienze civiche per la ricostruzione di una piattaforma
programmatica riformatrice che sostenga una candidatura unitaria di questo
schieramento alla guida della regione. Crediamo sia giunto il momento di
abbandonare gli approcci verticistici, le pretese di autosufficienza,
l’appannamento dei contenuti e le incertezze personalistiche che hanno
caratterizzato gli ultimi mesi. Noi siamo disposti a fare la nostra parte,
come d’altra parte abbiamo sempre fatto, ma riteniamo di essere
effettivamente parte di una autentica coalizione che oggi deve essere
ricostruita con il concorso di tutti ed il rispetto reciproco”
Intervista a Rula Jebreàl: «L’Occidente fermi il massacro in Medio Oriente. Netanyahu non vuole la pace e non lavora per il bene di Israele»
di Giada Fazzalari Rula Jebreal, giornalista internazionale e scrittrice, italo palestinese e israeliana, è docente