Nencini ricorda Matteotti, nel 93mo anniversario dall’assassinio

“Matteotti fu trucidato oggi, nel 1924. Aveva denunciato i brogli, le bastonature, le minacce, gli omicidi che avevano insanguinato le elezioni. Lo ricordo cosi'”. Il segretario del Psi, Riccardo Nencini, ha scelto di celebrare il 93* anniversario della morte di Matteotti con il seguente pensiero: “‘Cara Velia, se dovessi seguire l’impulso, una sola cosa farei: venire a tenerti stretta tra le mie braccia’. Un amore carnale, e non se ne vergogna. Lo mette in piazza. Di due, uno. E’ notte. La notte che precede l’incendio. Ha dormito come il principe di Conde’ o ha limato l’intervento fino all’alba? Almeno qualche ora deve aver riposato. Non basta il coraggio a scagliarsi contro la marmaglia. Soffre per Velia. E’ malata. Eppure e’ sereno. E’ stato malmenato, deriso, ma una volta assaggiata la liberta’, non vi rinunci. Succeda quel che deve succedere, allora. Si addormenta cosi’. Dopo aver cancellato un paio di frasi pletoriche sostituite da verbi taglienti. Fatti. Solo fatti. Asciutti, sorretti da prove, morti e feriti inclusi. Che nessuno possa approfittare di un errore. L’imperfezione, la piu’ piccola, danneggerebbe la causa. Lo sa. Lo aspettano al varco. Si sveglia all’alba. Infila una camicia dal collo stondato. L’eleganza sobria di un borghese di campagna. Riempie la borsa di documenti. Il discorso entra per ultimo per essere il primo a uscirne. Quando ricompare tra le sue mani, la storia e’ gia’ scritta. Il sole turbina sulla piazza di Montecitorio, ribolle tra gli scranni. E’ finita. Chiederemo di produrre uno sceneggiato su Giacomo Matteotti. Glielo deve l’Italia. Diteci di no”

Ti potrebbero interessare