Si terrà a Milano, il 10 e l’11 novembre, l’evento “Il Merito e il Bisogno” organizzato dall’Associazione Socialismo, in collaborazione con la rivista Mondoperaio e con il sostegno della FEPS (Foundation for European Progressive Studies), presso Fast (Piazzale Rodolfo Morandi, 2). La due giorni si aprirà il 10 novembre con la relazione di Luigi Covatta, ‘Governare il Cambiamento’ alle 11.30 e l’intervento di Claudio Martelli dal titolo Meriti e Bisogni. I lavori della prima giornata di chiuderanno alle ore 19. Si parlerà di nuovo welfare, immigrazione, capitale umano, occupazione, innovazione e riforme. L’evento proseguirà l’11 novembre dalle ore 9.30 e si chiduerà con le conclusioni del Segretario del Psi, Riccardo Nencini, prevista alle ore 17. Tanti gli ospiti che arricchiranno il dibattito è previsto l’intervento del vice segretario del PD, Maurizio Martina, del Vice Ministro MEF, Enrico Morando, del segretario dei Radicali Italiani, Riccardo Magi. In attesa di conferma, tra gli altri, la presenza del Ministro dell’Interno, Marco Minniti, del leader di Campo Progressista, Giuliano Pisapia, e del capogruppo S&D al Parlamento Europeo, Gianni Pittella.
Nel 1982 il Psi convocò a Rimini una conferenza programmatica dal titolo “Governare il cambiamento”. In quella occasione il gruppo dirigente del partito ebbe modo di confrontarsi pubblicamente con molti degli uomini di cultura che negli anni precedenti avevano proposto il tema della modernizzazione del Paese in un dibattito pubblico ancora inquinato da forti pregiudizi ideologici.I contenuti di quel confronto trovarono una sintesi nell’intervento di Claudio Martelli, che invitò la sinistra a lasciarsi alle spalle “la pietrificata sociologia marxista delle classi” per dare vita ad una “alleanza riformatrice fra il merito e il bisogno”: fra “coloro che possono agire” mettendo a frutto i propri talenti e “coloro che devono agire” per uscire dall’emarginazione.Oggi il tema si ripropone mentre alle porte c’è la quarta rivoluzione industriale. In particolare la promozione di un’alleanza fra “merito” e “bisogno” sembra la prospettiva più adeguata per far fronte alla crisi della base sociale che di recente ha avuto pesanti conseguenze anche in sede elettorale. E’ quindi quanto mai attuale l’esigenza di radicare la politica riformista su un terreno diverso da quello che pure ne consentì la fioritura nel secolo scorso. Se infatti la sinistra italiana vuole uscire dallo stallo in cui si trova, stretta com’è fra nomenclature obsolete e tentazioni populiste, deve immaginare nuove alleanze fra quanti possono contribuire al cambiamento grazie alle loro competenze e quanti debbono perseguire il cambiamento per uscire dal bisogno.
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